Last Updated on 24 Febbraio 2018 by Eleonora Bolsi
Oggi voglio parlarvi della dieta dissociata, partendo da una domanda?
Combinare i cibi in modo diverso ci può permettere di dimagrire?
La risposta è Nì, cioè né no né sì. M spiego meglio.
La dieta dissociata nasce a cavallo tra l’inizio del Novecento e gli anni Venti, grazie alle intuizioni del fisico William H. Hay, che divise i cibi in alcalini, acidi e neutri e introdusse il concetto di combinazione alimentare come cura.
Secondo Hay i cibi alcalini erano i carboidrati, i cibi acidi erano proteici, i cibi neutri erano grassi e verdure.
In sostanza, in un’alimentazione sana non si dovrebbero combinare cibi a base di carboidrati con cibi a base di proteine (quindi alcalini con acidi),
perché questo causerebbe uno squilibrio del ph intestinale e da lì uno squilibrio corporeo.
In realtà, le supposizioni di Hay, che hanno poi portato negli anni Settanta alla nascita della dieta alcalina di Robert Young,
si sono nel tempo rivelate sbagliate: il ph gastrico per esempio è sempre acido, dunque mangiare cibi alcalini non alcalinizza i succhi gastrici.
Sia la dieta dissociata che la dieta alcalina sono state smentite dal punto di vista scientifico (fonte). Fisiologicamente parlando, il corpo tende infatti a ristabilire un equilibrio sia che mangiano cibi acidi che basici o un mix tra di essi.Di fatto, non esistono studi che confermino che i carboidrati non vanno associati alle proteine, per esempio, o che non possiamo mangiare fonti di proteine diverse in un unico pasto.La dieta dissociata fa dimagrire per motivi che non riguardano direttamente le combinazioni alimentari, ma piuttosto per degli effetti secondari che questo genere di alimentazione produce. Dissociare i carboidrati dalle proteine non crea nessun meccanismo dimagrante di per sé, anzi.
Spesso fare pasti bilanciati aumenta il senso di sazietà, e ha il vantaggio di ridurre il carico glicemico del pasto, ovvero di far modo che l’insulina non si alzi esclusivamente a causa dei glucidi, ma si alzi anche per le proteine che assumiamo, e in questo modo riesca a gestire meglio il glucosio. Questo è esattamente il contrario di quello che accade con la dieta dissociata, ma è una strategia usata in altri metodi per dimagrire, come la dieta di segnale, la dieta Zona e via dicendo.
Un’altra obiezione tipica della dieta dissociata è che non esistono molti alimenti a base di soli carboidrati, a meno che non consideriamo lo zucchero. Quindi in realtà bisognerebbe considerare i cibi per la loro prevalenza di carboidrati, tipo il riso, ma il ragionamento si sfalda con altri alimenti più bilanciati: per esempio come considerare i legumi? I legumi hanno una buona quota proteica, ma di fatto hanno più carboidrati che proteine. Eppure li consideriamo “fonti” di proteine vegetali.Ma allora perché la dieta dissociata fa dimagrire? (SEGUE A PAGINA DUE)