mercoledì, Ottobre 30

La dieta che fa dimagrire il tuo cervello

Last Updated on 17 Giugno 2019 by Eleonora Bolsi

Immagino che nessuno voglia ridurre le proprie capacità cerebrali, giusto?

Eppure un gruppo di scienziati con a capo il professor Nicholas Cherbuin ha condotto uno studio che mette in relazione la nostra dieta con la salute del cervello, parlando di danni irreversibili a livello cerebrale se facciamo le scelte sbagliate.
Il professor Cherbuin, ricercatore della ANU Centre for Research on Ageing, Health and Wellbeing,. ha pubblicato i risultati dei suoi studi sulla rivista Recent Frontiers in Neuroendocrinology.

“Abbiamo trovato una forte evidenza del fatto che le abitudini alimentari sbagliate e la mancanza di attività fisica nel lungo termine mettono le persone a serio rischio di sviluppare sia il diabete di tipo 2 che un declino cognitivo significativo, che porta a demenza e a un rimpicciolimento del cervello”, ha dichiarato Cherbuin.

In sostanza, spiega il ricercatore, chi è sedentario e mangia cibi da fast food può ingrassare nel resto del corpo ma fare dimagrire l’unica cosa che non vorrebbe ridurre di dimensioni e funzionalità: il proprio cervello.

Esiste infatti un legame tra il rischio di diabete di tipo 2 e un declino delle capacità cognitive.

ENTRO IL 2030 SAREMO PIU’ GRASSI, MALATI E STUPIDI

Il dottor Cherbuin individua tre problemi che causerebbero danni irreversibili al cervello se mandati avanti fino alla mezza età. Dopo questo termine, qualsiasi cambiamento di vita potrebbe essere ormai tardivo.

Queste le caratteristiche della dieta che fa dimagrire il cervello.

  • Ipercalorica
  • Associata a sedentarietà.
    Chi fa una passeggiatina o un giro in bicicletta una volta a settimana è sedentario. Se mangia male e troppo, dopo vent’anni avrà problemi di maggiore peso corporeo e rischio di diabete.
  • Ricca di cibi da fast food o industriali.
    Per intenderci, Cherbuin individua sia in un eccesso di zuccheri che di grassi il problema dei cibi da fast food. Per esempio hamburger con patatine, un milkshake o una coca cola con del pollo fritto o un rustico, eccetera. E’ il mix tra zucchero e grasso a causare la maggiore dipendenza.In particolare, lo studio fa riferimento al legame tra iperglicemia e neurodegenerazione. Una dieta industriale porta a degenerazione ipotalamica, con conseguente danneggiamento della risposta insulinica e aumento della leptina. Più mangiamo cibi ricchi in calorie ma poveri in altri nutrienti, facendo una dieta sia ricca di zuccheri che di grassi (cornetti, patatine fritte, pizzette, merendine) e più corriamo il rischio che la glicemia salga a livello ematico, senza che l’insulina possa efficacemente ridurla. Al tempo stesso questi cibi fanno venire più fame. E dopo 20 o 30 anni di questi comportamenti il grasso si accumula, ma il cervello si ammala.