Last Updated on 9 Novembre 2016 by Eleonora Bolsi
I vegani e i vegetariani vivono più a lungo? Nonostante quello che crediamo, la scelta di non mangiare prodotti animali non si traduce in una maggiore longevità, almeno stando a guardare agli ultimi studi, che non hanno confermato l’idea che vegani e vegetariani, ammalandosi di meno, vivessero di più. Senza dubbio, si può morire per malattie diverse, ma nel complesso la durata della vita non cambia tra onnivori, vegetariani, vegani e chi invece ha fatto scelte ibride come i pescetariani (vegani che mangiano pesce). E i dati, che riguardano un campione molto ampio della popolazione britannica, oltre sessantamila persone che vivono in Gran Bretagna, raccoglierebbero gli esiti di ben due studi, uno durato quattro anni, e l’altro sei; rispettivamente l’Oxford Vegetarian Study (OVS) e l’EPIC-Oxford cohort.
L’esigenza di questo confronto nasceva dal fatto che proprio ponendosi come oggetto di indagine la mortalità dei vegetariani e vegani rispetto a chi facesse una dieta completa di prodotti animali, tra cui la carne, gli scienziati hanno nell’ultimo trentennio iniziato a raccogliere dati su fette eterogenee della popolazione, senza trovare come risultato una riduzione significativa della mortalità nei vegani e nei vegetariani. Se pensavate che i vegetariani vivono più a lungo, già da qualche anno, documentandovi, potevate rimanere delusi dalle percentuali irrisorie di differenza tra livelli di mortalità dei gruppi secondo i grossi studi. Era infatti scarsa la differenza nell’incidenza delle neoplasie tra uno e l’altro gruppo, come dimostrato negli studi Epic e nello studio sulla comunità Avventista e rispetto ad altri rischi di patologie mortali.
Questo nuovo studio ha permesso di rintracciare di un’ampia fetta della popolazione britannica nel corso dei dieci anni. Il risultato? Le persone vegetariane e vegane hanno le stesse aspettative di vita di quelle onnivore: una incidenza del dieci per cento in meno per le neoplasie maligne si è trovata nelle persone vegetariane e pescitariane rispetto a chi mangiava spesso carne (oltre cinque volte a settimana); nello specifico, i rischi per alcune neoplasie sono maggiori per certi gruppi e minori per altri, ma considerando anche le malattie respiratorie, celebrovascolari e cardiovascolari, l’aspettativa di vita globale è simile per tutti i gruppi.