Last Updated on 10 Marzo 2019 by Eleonora Bolsi
Camminare fa dimagrire? Andrea Biasci del Project Invictus risponderebbe di “sì, se andate a piedi ad allenarvi” (fonte), ma il punto è che la pratica del camminare ai fini del dimagrimento si è verificata utile in alcuni casi, e inutile in altri, come ho già espresso in questo articolo.
Camminare fa bruciare poche calorie rispetto ad altre attività cardio tipo la corsa: può senza dubbio essere trasformato in uno sport a tutto tondo, ed è quello che succede per esempio con il nordic walking o il fitwalking, ma in generale parliamo di un consumo calorico modesto. Inoltre, come ogni attività cardio, a poco o a nulla vale in termini di ricomposizione corporea: è solo parzialmente allenante per le gambe (fonte) e non incrementa di per sé la massa magra, cioè non stimola la crescita muscolare, se non abbinata ad altre forme di allenamento.
Tuttavia ci sono due considerazioni da fare:
– camminare ci permette di ridurre le nostre ore di inattività, quindi è un buon modo di tenersi attivi per esempio nei giorni in cui non ci alleniamo in palestra, dato che difficilmente camminando rischiamo il sovrallenamento.
– camminare ha effetti positivi sul metabolismo, sulle difese immunitarie, e non produce una risposta di stress rispetto ad altre attività cardio, come la corsa; inoltre favorisce l’ossigenazione cellulare. A livello metabolico, camminare risulta indicato per tenere sotto controllo la glicemia, per chi soffre di sindrome metabolica o anche di condizione diabetica o prediabietica, tutte condizioni che hanno alla base una insulino-resistenza, a patto che sia fatto con una maggiore intensità (fonte).
E c’è un altro importante vantaggio.
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