Last Updated on 12 Settembre 2019 by Eleonora Bolsi
L’assunzione giornaliera di omega3 potrebbe aiutare le persone che soffrono di glicemia alta e di diabete del primo tipo, ma in particolare aiutare queste ultime, quindi essere vantaggiose nel trattamento di questa malattia autoimmune. Sebbene lo studio sia stato condotto sui ratti, non è la prima volta che si parla degli omega3 come integrazione chiave per migliorare la sensibilità insulinica e migliorare il metabolismo glucidico. Si possono leggere precedenti studi qui, qui, qui e soprattutto qui, dove possiamo trovare un’accurata revisione delle attuali scoperte.
Detto in parole povere, gli omega3 migliorerebbero la capacità del nostro corpo di bruciare gli zuccheri o meglio, il glucosio, e migliorerebbero l’azione dell’insulina, riducendo da un lato la fame di alimenti glucidici, dall’altro inducendo un maggiore senso di sazietà dopo i pasti senza alterare la risposta glicemica, ma ottimizzandola.
I motivi per cui gli omega3 migliorano il metabolismo glucidico sono ancora oggetto di studio: si sa già che gli omega3 sono antinfiammatori, riducono il colesterolo cattivo, migliorano la salute cardiovascolare, migliorano le prestazioni fisiche e mentali, ma soprattutto migliorano il trasporto di glucosio a livello ricettivo e le capacità ossidative dell’apparato muscolo scheletrico.
Sappiamo che il muscolo scheletrico gioca un ruolo fondamentale nel mantenimento delle normali concentrazioni di glucosio nel sangue.
Dunque il corpo sarebbe messo nelle condizioni di bruciare/convertire in modo più ottimale l’energia che gli deriva dai glucidi, migliorando la risposta dell’insulina ma anche agendo sulla membrana delle cellule.
Un’integrazione di omega3 nella dieta può essere consigliabile:
– alle persone con problemi di glicemia alta
– alle persone in condizioni di diabete e prediabete
– alle persone con diabete di tipo 1
– alle donne con sindrome dell’ovaio policistico
– alle persone sofferenti di sindrome metabolica
Se rientrate in una di queste categorie, parlate di una possible integrazione di omega3 al vostro medico, o ancora, agite a livello alimentare: mangiando più pesce (di vario tipo) e consumando più semi di lino, noci, olio di semi di lino, semi di chia.