mercoledì, Ottobre 30

Fatica surrenale: cos’è, come mangiare e comportarsi

Last Updated on 11 Marzo 2019 by Eleonora Bolsi

La cosiddetta “adrenal fatigue” in italiano nota come fatica surrenale è una sindrome su cui ancora la scienza è dibattuta: esiste, o è un semplice effetto da sovraffaticamento cronico? Chi ha coniato questo termine è il dottor Wilson, chiropratico, che nel 1998 ha parlato per la prima volta dell’esistenza di una sindrome dell’affaticamento surrenale. Secondo questa tesi, le ghiandole del surrene a un certo punto secernono troppo cortisolo e ormoni dello stress in reazione allo stress fisico e psichico cronico del soggetto. Come risposta, il corpo si assuefa al cortisolo stesso, cioè si verifica una resistenza al cortisolo, per cui il corpo si abitua ad alti livelli di cortisolo, accusandone in cronico gli effetti negativi.

FATICA SURRENALE: I SINTOMI
Tra questi effetti negativi ricordiamo della fatica surrenale troviamo: tendenza a ingrassare, metabolismo basso, senso di affaticamento e stanchezza indipendentemente dalle ore di sonno, resistenza allo stress, difficoltà ad addormentarsi la notte, tendenza a pancia gonfia, indigestione e flatulenza, incapacità del corpo di trattenere il sodio, depressione, mal di testa o giramenti frequenti, disturbi dell’umore, calo della produttività nelle prime ore del pomeriggio seguito da euforia in tarda serata, incapacità di svegliarsi al mattino, problemi di pressione (bassa o alta), glicemia bassa e problemi di ipoglicemia frequenti, bassa temperatura corporea, tendenza a sviluppare intolleranze alimentari e allergie, tendenza ad avere infezioni, calo della libido, tendenza a raggiungere l’esaurimento quando si fa attività fisica, scarsa reattività in generale. Nelle donne si verificano disordini del ciclo, capelli più fragili, unghie che si spezzano, pelle secca o acneica, problemi di fertilità e a carico della tiroide.

FATICA SURRENALE: LA DIETA
1) Assumere integratori di glutammina, vitamina C, vitamina D e di vitamine del gruppo B.
2) Individuare i cibi che ci danno problemi digestivi: in particolar modo fare attenzione a una dieta troppo ricca di glutine, caseine, cibi confezionati, alimenti troppo ricchi di zuccheri o raffinati, alcol, caffeina a altre sostanze eccitanti.
3) Mangiare adeguate proteine, da legumi, carne e pesce di allevamento locale, uova, formaggi solo da latte crudo o pochi formaggi stagionati. Evitare i prodotti della soia.
4) Assumere probiotici, alghe, verdura e frutta poco zuccherina.
5) Fare colazione
6) Salare i pasti con sale marino
7) Fare pasti bilanciati e a ridotto carico glicemico
8) Bere acqua durante il giorno
9) Evitare olii vegetali che non siano di oliva e di cocco, o al limite usare del burro o del ghee.
10) Assumere probiotici.
Oltre a questi interventi, è necessario ridurre ogni fonte di stress, evitare di esercitarsi troppo spesso, evitare diete drastiche e ipocaloriche, camminare per ridurre lo stress ma anche la sedentarietà.