Last Updated on 28 Novembre 2018 by Eleonora Bolsi
Tempo fa in un celebre sketch sul mangiar sano, l’attore e comico Natalino Balasso diceva che non aveva senso criticare chi mangiava al fast food se siamo tutti schiavi dell’industria alimentare.
E per esempio non sapremmo dire la provenienza della maggior parte dei cibi che ci ritroviamo nel piatto ogni giorno.
Sarà anche vero, ma soprattutto di questi tempi in cui lo street food va di moda, forse è meglio sapere alcune cose sui cibi che i venditori ambulanti o i fast food ci servono abitualmente.
In particolare se sono gli ex impiegati a dirci di stare attenti!
Esistono infatti alcuni alimenti da evitare in modo particolare al fast food.
Vi riporto allora alcuni piatti che è meglio non mangiare, secondo il sito Nutritionally Wealthy.com, che a sua volta aveva preso l’articolo dall’Huffington Post.
Si tratta di piatti o snack che si trovano, e vengono consumati, anche in Italia.
Ovviamente non sto dicendo che per altri alimenti o preparazioni scatta il semaforo verde, ma che magari a questi cibi qui non avete mai pensato.
FAST FOOD, GLI ALIMENTI DA EVITARE
- Il McCafè dal McDonald’s.
Sappiamo come vengono fatti i bocconcini di pollo, che le patate non sono vere patate, che usano gli aromi artificiali, che persino nella frutta in bustina c’è dello zucchero aggiunto.Ma nessun impiegato del McDonald ordinerebbe mai il caffè che esce dalla macchinetta del McCafè.Secondo chi ci lavora non viene mai pulita, così il liquido filtra attraverso centimetri di sporco.
- Hot dog e panini serviti dagli ambulanti.
Anche qui le norme di igiene vanno spesso a farsi benedire.Un ragazzo che lavorava dagli ambulanti riferisce che la carne è vecchia di giorni.
Viene lasciata all’aria aperta per tutta una giornata e conservata in frigo anche per 4 giorni di fila.Se siete amanti dei panini dall’ambulante, guardate se le confezioni di carne sono sigillate e nuove e come vengono conservati gli alimenti nelle vaschette. - I pop corn al cinema.
Il pop corn nelle macchine che si trovano al cinema non è sempre fresco.
E il sapore burroso non viene dal burro, come molti credono, ma dal diacetile.
Il diacetile è un additivo su cui ci sono molti sospetti di tossicità.
Lo stesso si trova anche nei pop corn in busta da scaldare al microonde.
Al cinema, si aggiunge il problema igienico.Il pop corn che comprate è spesso del giorno prima, secondo una ex impiegata. E in quanto a pulizia cinema e teatri lasciano a desiderare. Con il pavimento sempre pieno di briciole, immaginate gli insetti. - I chicken nuggets del McDonald’s.
Secondo una ex impiegata, il cliente dovrebbe specificare di volere chicken nuggets “appena fatti”, altrimenti si tratta di crocchette di pollo pre-fritte che si tengono in una macchina al caldo.
Il cibo dovrebbe essere gettato dopo 10 minuti.
Ma tutti gli impiegati sono soliti riavviare il timer, almeno per alcuni prodotti.
Poi va be’, che i nuggets siano fatti con gli scarti del pollo lo sapete già, credo.
E forse anche altre fritture subiscono lo stesso trattamento. - Il secret menu dello Starbucks.
Lo Starbucks è la catena di riferimento di molte persone che vanno all’estero, perché in Italia solo al momento sta riaprendo i battenti.
Nelle caffetterie Starbucks c’è il wi-fi, ci sono i divanetti, a tutti piacciono.
Alcune ricette speciali, spesso a tema, vengono chiamate “Secret Menu”.
Ovvero sono quelle ricette di frappè e altre bevande personalizzate.
I loro gusti rimandano a serie tv, film di successo, o a prodotti particolari, per esempio il frappuccino agli Smarties.
Peccato che, non essendo queste ricette in menu, i baristi non si ricordino mai gli ingredienti e li mettano a casaccio, aumentando la quota di zucchero, panna e sciroppi. - I doughnuts nei bar, insomma le ciambelle.
Adesso si trovano i celebri doughnuts in molti bar, da noi noti come le ciambelle di Homer Simpson.
Vi siete mai chiesti come fanno a essere sempre perfette?
Le ciambelle sono surgelate già fritte, e semplicemente riscaldate.
Quindi quando le ordinate state mangiando qualcosa fritto chissà quanto tempo fa, in uno stabilimento, e chissà con che olio.
E che poi viene ricongelato se invenduto.