Last Updated on 2 Aprile 2021 by Eleonora Bolsi
Una scoperta molto interessante ha portato a stabilire cosa mangiavano gli uomini dell’Età della Pietra. Questi nostri antenati comuni, i cui resti fossili sono stati trovati nelle grotte spagnole di Serinyà e successivamente datati come risalenti a un periodo compreso tra 27 mila e 22 mila anni fa. Ovvero il Paleolitico Superiore (periodo Gravettiano).
I resti dei quattro uomini trovati nelle grotte si collocano quindi all’epoca del Last Glacial Maximum, l’ultima importante glaciazione che favorì lo spostamento verso zone a clima più moderato.
Attraverso una nuova metodologia che si basa sull’analisi di alcuni amminoacidi fissati nelle ossa, un nuovo team di ricerca internazionale è riuscito a capire il tipo di dieta che facevano all’epoca.
Scoprendo un dettaglio importante.
Ecco cosa mangiavano gli uomini dell’Età della Pietra
Finora infatti si era ipotizzato che gli Homo che avevano raggiunto le zone costiere dopo le diaspore facessero una dieta che includesse pesce o molluschi. E che solo la scarsezza di reperti della loro vita nelle zone costiere non avesse finora permesso di avere una conferma di questa ipotesi. Invece i ricercatori non hanno trovato traccia di componenti marine nelle ossa.
Al contrario, quello che hanno scoperto fa proprio escludere l’ipotesi che pesci e molluschi fossero parte integrante della dieta di questi Sapiens. Il nuovo metodo di analisi delle ossa ha portato a scoprire la loro dieta quotidiana anche nei minimi dettagli.
La loro dieta era composta da vegetali e da animali di piccola taglia, “prede terrestri” come conigli.
I resti anche dei Sapiens più costieri ha portato all’idea che questi Homo non avessero la pesca come pratica comune, semmai fortuita. E che si avvantaggiassero piuttosto di una vegetazione florida e di piccole prede come cibo quotidiano.
(photo via: Joaquim Soler, https://www.miragenews.com/analysis-of-ancient-bones-reveals-stone-age-537810/)