Last Updated on 3 Luglio 2018 by Eleonora Bolsi
Oggi scrivo non uno, ma ben due articoli sui problemi a dimagrire: nel primo abbiamo visto come a volte è il cervello a renderci difficile il dimagrimento, mentre in questo articolo vedremo alcune condizioni di salute che possono essere associate al sovrappeso, e che spesso rendono davvero difficile per una persona perdere i chili presi. Chiariamo una cosa: è quasi sempre, o addirittura sempre, possibile dimagrire se lo si vuole. Magari ci vorrà più tempo, magari ci vorranno più sforzi e un approccio diverso, personalizzato e mirato, ovvero un approccio che preveda una terapia dietetica e anche farmacologica (in alcuni casi) o fisica diversa, però non esistono condizioni così gravi da rendere impossibile dimagrire. In questo blog ho spesso riportato notizie sul dimagrimento di persone che sembravano casi disperati, tranne ai loro stessi occhi. Ci hanno scommesso, ce l’hanno fatta. Esistono però problemi di salute che necessitano di maggiore accortezza anche nelle strategie dimagranti, e ovviamente di tantissima pazienza da parte di chi ne soffre. Quasi sempre, il sovrappeso è associato a queste condizioni, e spesso le peggiora.
In questo caso si parlerà di obesità secondaria: ovvero di un’obesità che è una conseguenza del problema di salute.
DIFFICOLTÀ A PERDERE PESO? OCCHIO A QUESTI PROBLEMI DI SALUTE
1) Sindrome dell’ovaio policistico: è un disordine ormonale che colpisce molte donne in età fertile, fino al dieci per cento della popolazione femminile. Di queste, oltre la metà presentano grave sovrappeso. Alla sindrome dell’ovaio policistico infatti si associa spesso il problema di insulina e glicemia alte, fino all’insulino resistenza. Essenziale una dieta bilanciata, con una buona colazione mattutina, un’alimentazione a basso indice glicemico e il costante movimento fisico, oltre a una terapia farmacologica per riequilibrare il quadro ormonale o tenere la glicemia sotto controllo (metformina, inositolo). Vedi: ovaio policistico, dieta.
2) Osteoartrite, artrite, fibromialgia e simili: sono tutti problemi che, anche se derivanti da cause diverse, colpiscono l’apparato muscolo scheletrico del soggetto, rendendone difficile la mobilità, e spesso portando a una vita molto sedentaria. Oltre all’integrazione a un’alimentazione da discutere con un nutrizionista per non peggiorare i sintomi, individuando quelle intolleranze o quelle sensibilità alimentari che vi concorrono, una fisioterapia o altra terapia riabilitativa è fondamentale per evitare che la mancanza di movimento pesi anche sulla bilancia. Inoltre, il sovrappeso è da evitare e ridurre in ogni caso.
3) Eccesso di estrogeni: spesso è una condizione comune, ma di cui ancora si parla poco, a tutte le donne che per esempio hanno alle spalle anni di contraccettivi, o hanno per altre ragioni problemi di ovulazione, cisti ovariche, fibromi, che si spiegano con una scarsa produzione di progesterone dalla fase luteale fino a quella mestruale. Un eccesso di estrogeno è correlato a un aumento del grasso corporeo (soprattutto addominale), della ritenzione idrica, e a un aumento del senso di fame. Anche diete sbilanciate (low carb, troppo ricche di fibre, eccetera) e un aumento dello stress incidono sui valori di estrogeno nella donna. Un dosaggio ormonale può rivelare l’eccesso estrogenico.
4) Insonnia, problemi del sonno: chi dorme cronicamente meno di sei ore a notte, tende ad avere uno squilibrio degli ormoni della fame. Aumenta cioè l’ormone della fame (grelina) e si riduce quello della sazietà (leptina), mentre l’eccesso di ormoni dello stress contribuiscono a rendere più alta la glicemia e il colesterolo. Una condizione spesso sottovalutata quando si vuole perdere peso.
5) Disturbo di obesità da alterazioni neuroendocrine: si presenta in caso di severo ipotiroidismo, ipotiroidismo primitivo, ma anche in seguito a traumi celebrali e alcune malattie come il morbo di Cushing. L’ipotalamo, che regola gli ormoni di fame e sazietà, non funziona come dovrebbe, e il risultato è una forte difficoltà a gestire il senso di fame e a saziarsi. Oppure il problema è dell’ipofisi (per esempio nell’ipopituarismo) o nella secrezione del GH, l’ormone della crescita. In questi casi il corpo tende ad accumulare le calorie dei cibi sotto forma di grasso corporeo, anziché usarle energeticamente.
6) Farmaci: alcuni farmaci hanno delle conseguenze a livello ormonale, e portano a un aumento di peso. Tra questi, quelli per le emicranie e gli psicofarmaci o gli antiepilettici.
7) Obesità genetica: è rara, spesso associata ad alcune sindromi.