Last Updated on 2 Febbraio 2022 by Eleonora Bolsi
Possiamo definire la dieta Meta, la celebre dieta di Noemi ideata dalla dottoressa Monica Germani, che ha fatto salire sul palco dell’Ariston la cantante dimagrita di 15 chili in 8 mesi, un percorso di tipo olistico.
Cosa significa? Significa che il dimagrimento si ottiene valutando il soggetto nella sua interezza e nel rapporto con l’ambiente, e non solo dal punto di vista alimentare e di volontà di dimagrire.
Meta infatti sta per Medical Education (for) Trasformative Action, ovvero Educazione medica per un’azione di trasformazione.
A ideare questo approccio nuovo al dimagrimento alla base della dieta di Noemi è stata la dietista e nutrizionista Monica Germani. Si avvale di uno staff altamente specializzato per valutare chi vuole dimagrire sotto l’aspetto della salute, del benessere fisico e psicologico, del suo rapporto unico con il cibo e del suo profilo genetico.
DIETA META: UN APPROCCIO PERSONALIZZATO E UNICO PER DIMAGRIRE
La dieta Meta non è un “one size fits all”, come si dice in inglese.
Ovvero, anche se in questo articolo vedremo un esempio di menu, la parte dietetica cambia da soggetto a soggetto, proprio perché ogni persona avrà un percorso unico da seguire. Se quindi vi aspettate di potere perdere peso grazie al menu che vi spiego sotto, purtroppo questo non ve lo posso garantire.
Infatti la dieta META si distingue dalle altre diete per il suo carattere estremamente personalizzato. Chi vuole dimagrire con questo percorso, deve quindi rivolgersi al centro della dottoressa Germani, che riceve a Roma e i cui recapiti potete trovare qui: dottoressa Germani, contatti.
Chiaramente, i consigli che leggerete sotto possono senza dubbio aiutarvi a farvi un’idea della dieta META e così il menu. Però è importante sapere che sono solo indicative.
Infatti vediamo punto per punto in cosa consiste la dieta META e cosa accade se ci rivolgiamo alla dottoressa Germani con l’obiettivo di dimagrire, magari motivati dall’esempio di Noemi.
DIETA META: COSA IMPARARE DALLA DIETA DI NOEMI
Grazie alla dieta Meta, per ogni persona che vuole dimagrire vengono fissati degli obiettivi, e il suo percorso è il frutto di un lavoro in team, che vede ben due equipe di medici e due equipe di esperti nel settore benessere, stile di vita, bellezza e fitness.
Viene valutato l’aspetto genetico e si fa una consulenza psicologica non di tipo terapeutico ma comportamentale.
La dieta Meta quindi non è solo una dieta ma una dieta combinata con l’assetto genomico della persona, le basi della medicina psicosomatica, la modernizzazione degli approcci scientifici nutrizionali in base alle esigenze personali.
Tramite la dieta META, una persona impara innanzitutto a porsi e superare con il tempo degli obiettivi.
- Acquisire le basi di una sana alimentazione evitando restrizioni e imparando a gestire da sé la propria nutrizione.
- Riuscire a organizzare il proprio menu giornaliero, capire cosa mangiare e quando.
- Migliorare la propria forma fisica e il proprio benessere.
- Avere maggiore autostima, riuscire a staccare la spina, a ritagliarsi degli spazi per sé stessa.
- Arrivare a un rapporto più equilibrato con sé stessa e non solo con il cibo.
In quanto tempo si dimagrisce con questa dieta?
Ecco, anche qui l’esempio di Noemi rischia di essere fuorviante.
Non esistono tempi standard per tutti. Il vantaggio però del metodo è trovare una dieta per la vita che è il risultato di un lavoro su sé stessi e su uno stile di vita migliore, riuscendo a mangiare di tutto, a capire il senso della misura e il fatto che non si vive per mangiare ma si mangia per vivere.
Se dovesse chiedere al genio della lampada un solo desiderio a scelta tra dimagrire subito ma senza l’assicurazione di mantenere quel peso e di dimagrire in più tempo ma sapendo che non avrete mai più problemi di peso, cosa chiedereste?
Se rispondete il secondo desiderio avete capito lo spirito della dieta Meta.
Vediamo il menu di una giornata tipo, i consigli e cosa mangiare a colazione, pranzo e cena secondo la dottoressa e il suo team.
DIETA META: IL MENU DI UNA GIORNATA TIPO
Colazione dolce o salata
Dolce con una fetta di pane tostato, burro un cucchiaino o marmellata un cucchiaino.
In alternativa al pane e marmellata, un pancake da fare con 50 grammi di farina integrale o di grano saraceno o avena, un uovo e una punta di cucchiaino di lievito, un pizzico di sale e una punta di zucchero. Mischiate tutto in una ciotola aggiungendo da ultimo il lievito, cuocete i pancake in padella, mangiatene uno con poca frutta a pezzi.
Qualche mandorla o noce a fine colazione.
A scelta, un bicchiere di latte, uno yogurt magro o un bicchiere di latte vegetale.
In alternativa salata con una centrifuga o un succo senza zuccheri aggiunti o una spremuta, una o due fette di pane tostato, un uovo o della bresaola o del prosciutto crudo, tre o quattro mandorle.
Spuntino
A seconda delle esigenze, può essere un frutto di stagione o uno yogurt o una centrifuga o 30 grammi di parmigiano o di prodotto da forno tipo crackers o una barretta tipo frutta e fibre.
Tutto dipende se si è in casa o fuori.
Pranzo
La dottoressa consiglia un piatto unico, che combina carboidrati e proteine: esempi di piatto unico sono polpo e patate o piadina con affettato magro e pomodori o verdure ripiene con macinato di tacchino e cous cous o una semplice pasta con le vongole o con i legumi.
Oppure un’ insalata mista con un cucchiaino di semi, uno di olio, da abbinare a un uovo o del formaggio magro.
Per chi pranza fuori: un toast semplice e una centrifuga oppure un vasetto di yogurt o fiocchi di latte, qualche mandorla e un pacchetto di cracker o un frutto.
A seconda delle esigenze, il team della dottoressa fornisce una serie di opzioni.
Merenda. A tre ore circa dal pranzo
5-6 crackers all’acqua con poco formaggio spalmabile e dei finocchi. In alternativa, qualche galletta o crackers con poca marmellata.
Cena
Si può optare per un primo piatto e un contorno di verdura per chi ha mangiato fuori, o un piatto con delle proteine come carne o pesce per chi a pranzo ha mangiato il primo, con del pane in accompagnamento e della verdura.
La cena varia insomma a seconda della scelta del pranzo.
(Dopocena: possibile, se si ha fame, con del cioccolato o altro (per esempio frutta secca o parmigiano), rivedendo in caso la cena).
DIETA META: IL PARERE DI DCOMEDIETA
Ho scritto in passato molto sulla dieta genetica, sui test del DNA e su quello che al momento questi test possono fare per permetterci di dimagrire. Brevemente: molto poco o nulla.
E’ trendy parlare di genoma, di alimentazione funzionale ai propri geni, ma in sostanza le cose sono rimaste a quando il celebre Richard Lewontin si lamentava di quanti erano convinti che tutto si potesse spiegare con il DNA.
Il DNA si è poi scoperto, non spiega molte, troppe cose, di noi.
- Una voce per esempio molto importante è quella dell’epigenetica, che riguarda tutti quei cambiamenti sul DNA recenti, che si possono passare di madre in figlio.
O ancora avvenire nell’individuo, se esposto a una serie di sollecitazioni ambientali. - Oggi sappiamo che l’epigenetica conta più della genetica sotto molti aspetti.
- Ma soprattutto, il test del DNA può al massimo dirci se abbiamo delle predisposizioni (ad avere il colesterolo alto, per esempio) ma non ci dice come dobbiamo mangiare, quanto e cosa.
- Conosco tantissime persone che, usando i migliori test genetici, hanno fatto un grosso buco dell’acqua e speso un sacco di soldi facendosi arrivare i kit dall’America o dal Nord Europa per costi non proprio alla portata di tutti. Conosco gente che, non contenta dei test di un kit, ne ha fatti altri. Senza arrivare a risultati apprezzabili e spendendo parecchio.
La genetica ce la vediamo addosso tutti i giorni.
Una persona sa di sé stessa molto più di quello che potrebbe rivelarle un test genetico, solo che non vuole occuparsene.
E spera che magari il test genetico le permetta di scoprire quei segreti del dimagrimento che finora ignorava.
Purtroppo non è così.
E probabilmente, proprio perché i geni non spiegano tutto, non sarà mai così per la maggior parte delle persone.
Il sovrappeso ha più spesso origini ambientali, di abitudini, ormonali, digestive, stress-correlate. E niente di questo ha molto a che fare con i geni.
L’aspetto genetico della dieta Meta mi convince poco, ma magari contestualizzato nel programma ha un senso. Scientificamente parlando, alla luce dei dati a nostra disposizione, i vantaggi dei test genetici per dimagrire sono molto scarsi.
L’altro punto è che, come abbiamo visto, per la dieta Meta non esiste un libro, un protocollo di riferimento adattabile a tutti.
Bisogna per forza rivolgersi al centro della dottoressa. Questo vi deve essere chiaro come la luce del sole al mattino. E chiaramente la cosa ha un costo. All’inizio dell’articolo ho messo i contatti della dottoressa. Potete informarvi e valutare se seguire il programma o meno.