Last Updated on 20 Settembre 2020 by Eleonora Bolsi
Siamo sicuri di sapere davvero qual è la vera dieta mediterranea? Oggi siamo invasi da programmi di cucina in cui fritture, salse, mousse e via dicendo vengono consigliate senza colpo ferire.
Mai uno che dica, anziché dettare la ricetta: “Ok, questo è il dolce della domenica”, o, “Stavolta cuciniamo in modo leggero”. Che cos’è rimasto della vera dieta mediterranea?
In cosa consiste la cucina italiana oggi?
E’ quello che mi chiedo quando con molta leggerezza viene presentato, in tv, un bignè salato con trito di salumi e formaggi.
Anche quando gli ingredienti sono quelli tipici della cucina mediterranea, come il pomodoro, l’olio, il pesce azzurro o i legumi, non ci si salva. C’è sempre qualcosa di sfritto in mezzo, il condimento è sempre elaborato e alla fine il piatto risulta sostanzioso.
A un certo punto è anche logico pensare che il modello della dieta mediterranea, visto come polpette al sugo, parmigiana, amatriciana, spaghetti che esondano dai piatti, lasagne e via discorrendo, sia andato a farsi benedire e all’estero sia visto come un controsenso.
Come fa una cosa così calorica a essere sana? Vaglielo a spiegare che gli italiani non mangiano lasagna tutti i giorni. Ma allora che mangiano?
Che mangiamo noi?
Qual è la vera dieta mediterranea secondo la scienza
Moltissimi sanno che la dieta mediterranea è una delle più salutari al mondo secondo la comunità scientifica. Ma vi siete mai chiesti qual è il modello alimentare preso più spesso in considerazione dagli scienziati?
Quello cretese.
Il motivo è semplice. Creta è un’isola greca dove, a parte forse le località più turistiche, il cibo è rimasto grosso modo quello dei nonni. Si mangia capra e vitello, insaccati praticamente non ce ne sono. Si continua a friggere nelle casi usando l’olio di oliva, stessa cosa per condire i piatti.
Si mangiano vari tipi di formaggi freschi e di pane, ma in sostanza il piatto principale prevede pesce o carne e patate più verdure. Verdure ripiene, verdure in timballo. La cucina cretese, rispetto all’italiana, ha continuato a essere grossomodo come una volta.
Pochi dolci, è la frutta o lo yogurt con il miele a fare da dessert.
E infatti quando i ricercatori applicano il modello di dieta mediterranea come era stato formalizzato dal suo ideatore, il medico americano Ancel Keys, quello che fanno è fare seguire ai partecipanti dei vari studi un menu a base di cereali integrali, spesso in chicco (orzo, avena), latticini e formaggi freschi, olio di oliva, pesce di piccola taglia, carni magre, verdure, frutta, semi, olio, olive, legumi, poche uova, vino rosso.
Quando difatti Keys nel Cilento apprezzò la dieta italiana, si riferiva a quella dei nostri bisnonni.
Figli della dopoguerra e della povertà, che vivevano un quotidiano in cui, giocoforza, la disponibilità alimentare, la scelta e le porzioni erano quelle che erano.
Il confine tra dieta mediterranea e cucina italiana
La nostra attuale alimentazione è ben lontana da essere considerata “mediterranea”. Keys non la riconoscerebbe mai. Troppi prodotti industriali, piatti della domenica spacciati per quotidiani. Ma l’amatriciana? Non è forse un piatto della tradizione? Sissignore, ma rispecchia una peculiarità territoriale per cui chi aveva il maiale lo utilizzava tutto, anche per la cucina. Un piatto sostanzioso che in origine non era altro che costituito da fette di pane avanzato.
Da questo a farne un piatto da tutti i giorni, be’, no.
Non è che un tempo la gente poteva permettersi il pecorino di un certo tipo e il guanciale di un altro. Quotidianamente non potevano proprio permettersi di mangiare piatti di carne tutti i giorni!
Moltissimi piatti che per noi oggi sono elaborati ma di tradizione, non sono altro che piatti arrangiati con quello che si aveva in casa.
Oggi noi però abbiamo il frigo strapieno.
Non abbiamo bisogno di mettere insieme fondi di cacio con pezzi di guanciale dalle rimanenze.
Il punto sta tutto qui.
Come fare la vera dieta mediterranea
Colazione a base di caffè o tè, pane di grano duro con marmellata, oppure biscotti da latte e tazza di latte.
Spuntini a base di un frutto di stagione.
Pranzo con piatto di cereali come farro, orzo, avena, riso, o polenta, da preferire alla pasta e verdure cucinate in poco olio d’oliva.
Va bene anche un piatto misto: pasta con legumi o cereali e legumi, per esempio.
Cena a base di zuppa di verdure, pesce o carni bianche o latticini magri o un uovo a rotazione + verdure, poco pane e mezzo bicchiere di vino. Le quantità di alimenti come carne e pesce sono spesso limitate.
La dieta mediterranea prevede il 60% di carboidrati, meglio se integrali, da legumi e da frutta.
Dolce a fine pasto? No. Il dolce per tradizione si mangia solo la domenica.
Puoi mangiare un un frutto, una noce, un paio di mandorle.
Non esistono merendine, snack dolci e salati.
La domenica il pasto a pranzo è in genere sostanzioso, oltre il primo c’è un secondo, infine il dolce, ma a cena ci si potrebbe limitare a una zuppa di verdura.
Se limitate il consumo di olio a un cucchiaio a pasto e scegliete cotture salutari, e soprattutto moderate le quantità, non è complicato riuscire a capire come mangiare in modo sano e mediterraneo.
Vedi anche: dieta mediterranea dimagrante, il menu.