mercoledì, Ottobre 30

Dieta e ipotiroidismo, i cibi da evitare

hypothyroidism-diet-plan-1 Quando parliamo di metabolismo, non dobbiamo dimenticare il ruolo importante che svolge la tiroide e in generale tutto il nostro profilo ormonale, che dipende in gran parte dalla salute e dalla corretta “comunicazione” tra ipotalamo, tiroide, fegato, pancreas, intestino, grasso corporeo, ghiandole surrenali. Non possiamo avere un sano metabolismo senza valori ormonali nella norma, e non possiamo in particolare pensare di avere un sano metabolismo se la nostra tiroide non funziona a dovere.
In questo articolo vediamo cosa evitare in una dieta per aiutare la tiroide a funzionare meglio, soprattutto se sospettiamo di avere un ipotiroidismo perché ne abbiamo tutti i sintomi, ovvero: sensazione di freddo continuo, stanchezza e in generale mancanza di energie, metabolismo lento, bassa temperatura basale corporea, bassi livelli di sodio nel sangue e tendenza a urinare frequentemente, tendenza a ingrassare e a gonfiarci, problemi digestivi con irregolarità intestinale.
Qui mi riferisco tuttavia a un ipotiroidismo indotto dalla dieta e non da malattie autoimmuni come la Hashimoto o da presenza di noduli alla tiroide o altre patologie che recano come conseguenza un ipotiroidismo. Mi riferisco invece a quando possiamo considerare la dieta come la prima causa di un nostro ipotiroidismo, magari perché non diamo al corpo i nutrienti necessari per una produzione sufficiente di ormoni T3 e T4, cosa che accade spesso in una dieta proteica, iperproteica e senza carboidrati, in diete restrittive e in programmi di allenamento fisico troppo intensi.
Quindi possiamo dire che, se avvertiamo dei sintomi che ci fanno pensare all’ipotiroidismo, la prima cosa da fare è chiedersi se ci stiamo alimentando a sufficienza e in modo vario per fornire al corpo tutti i macro e micronutrienti. E se si stiamo stressando troppo con un programma fisico intenso, per esempio andando a correre a digiuno tutti i giorni.
IPOTIROIDISMO E DIETA
Ci sono poi delle specifiche correlazioni tra alcuni cibi e la funzionalità della tiroide. Come sappiamo, una dose giornaliera di iodio non deve mai mancare nella nostra dieta: la possiamo ottenere semplicemente salando con sale iodato i nostri piatti, e mangiando qualcosa di salato ogni tanto (formaggi, olive) come snack. Se facciamo pipì di frequente, impariamo a bere quando abbiamo sete per non perdere troppo sodio. E facciamo attenzione a cosa mettiamo nel piatto.
Per esempio ci sono cibi definiti gozzigeni perché contengono degli antinutrienti (goitrogeni ) che contrastano l’assorbimento dello iodio: in una dieta varia, di norma non dobbiamo preoccuparcene, anche perché questi antinutrienti vengono spesso distrutti con il calore. Comunque è bene sapere che chi ha problemi di ipotiroidismo non deve abbondare a:
– crucifere (cavoli, cavoletti, broccoli), mandorle, patate dolci, prezzemolo, miglio, crescione, spinaci, pesche, fragole, crescione e ravanelli.
Ma anche evitare:
– un eccesso di alimenti contenenti acidi grassi omega6, riducendo i cibi con olii vegetali (a parte olio di cocco, olio di oliva evo) e grassi polinsaturi, riducendo il consumo di nocciole, mandorle, pistacchi, arachidi, semi oleosi e consumando cibi omega3 per controbilanciare i primi.
– la soia e i prodotti della soia, perché gli isoflavoni causano ipotiroidismo.
– eccesso di sostanze eccitanti come caffè e alcol, e di farine raffinate.
Cerchiamo di mangiare cibi un pochino più salati, risorse di vitamina D e calcio (formaggi, burro, latte intero), alghe, pesce e crostacei, uova e olio di cocco. Cerchiamo anche di ridurre lo stress, sia fisico, andandoci piano con gli allenamenti, che mentale, riposando di più ed evitando tutte le restrizioni alimentari possibili.