martedì, Ottobre 22

Dieta chetogenica, cosa mangiare per un supermetabolismo

Supermetabolismo con la dieta chetogenica: l’opinione di Dcomedieta

Nel libro della dottoressa Cazzavillan ci sono indubbiamente delle cose che mi trovano d’accordo, altre no.

Sono d’accordo sul fatto che i grassi vengano spesso ingiustamente demonizzati ma che soprattutto ci siano grassi e grassi: dal secolo scorso, infatti, il grosso, massiccio utilizzo di olii vegetali non da frutto, ma da semi (olio di soia, di mais, eccetera) abbia contribuito all’obesità crescente.
Ma lo zucchero ha contribuito all’obesità? E quanto?
Qui è più difficile dare una risposta, perché il consumo di zucchero pro-capite si è notevolmente ridotto nel corso degli ultimi decenni, eppure l’obesità continua a essere un’emergenza pandemica.

Anche la visione evoluzionistica mi lascia perplessa, la trovo per così dire lacunosa.
Se è vero che la nostra specie si è per esempio distinta dalle precedenti per una maggiore crescita cerebrale, è anche vero che dall’Homo Ergaster in poi, i nostri lontani antenati non possedevano una dentatura adatta a mangiare carne cruda. Da qui l’idea che già con l’Homo Erectus, l’uomo sapesse se non produrre almeno conservare il fuoco, affidandosi alla cottura.

Oggi sappiamo inoltre che già nel Paleolitico, quindi ben prima della rivoluzione agricola, l’uomo consumasse abitualmente non solo molti frutti, ma anche cereali selvatici, tuberi e leguminose. Il nostro vantaggio evolutivo si è insomma avuto con l’onnivorismo, mentre l’idea dell’uomo primitivo come grande cacciatore e mangiatore esclusivo di carne è stata smentita.

A un certo punto nel libro si legge che i nostri nonni mangiavano uova e burro a colazione.
Be’, pure a volere valutare soltanto la storia recente, le cose non stanno proprio così. I nostri nonni mangiavano pane, polente, cibi amidacei.

Inoltre nel libro si fa una critica pesante alla dieta mediterranea, basata sugli studi di Ancel Keys.
Per quanto, anche qui, non si possa dare torto alla dottoressa, quando dice che la visione di Keys è stata l’unica accreditata nel mondo scientifico per decenni, ricordiamoci di un dato importante.
E cioè che, nonostante esistano grosse differenze tra le diete dell’uomo, nella maggior parte dei casi, tranne che negli Inuit e in alcune popolazioni nomadi o tribù, l’umanità ha sempre consumato cereali o altre fonti di zucchero. La popolazione degli Okinawa consuma carboidrati per l’ottanta per cento della dieta, ed è tra le più longeve al mondo. Stessa cosa gli Hazda. Molte tribù in inverno consumano grossi quantitativi di miele per sostentarsi e non sono tribù agricole.

Altre cose discutibili sono l’idea che i grassi non incidano sulla produzione di insulina e promuovano la sazietà: certo che incidono, invece, e c’è una vasta letteratura medica al riguardo. Valga su tutti uno studio apparso sulla rivista scientifica Diabetes Care, dove si è visto che una dieta ricca di grassi causava iperinsulinemia e rischio di resistenza insulinica nei soggetti umani. Stessa cosa nei topi. 
E sulla sazietà non sono tra gli alimenti più sazianti, almeno stando agli studi sull’indice di sazietà.

Oltre a queste cose, il primo grosso problema della dieta chetogenica è da sempre la sua applicazione pratica.

DIETA CHETOGENICA, COSA MANGIARE DIVENTA UN PROBLEMA

Perché il corpo produca e si adatti ai chetoni, come dice la dottoressa il consumo di proteine deve essere moderato e il consumo di grassi alto. Ma per chi non mastica diciamo così il rapporto tra macronutrienti, non vuole calcolare il consumo di proteine sui grammi massimi per il proprio peso corporeo, la dieta diventa più difficile da seguire, e l’unico modo per farla in sicurezza è affidarsi a un nutrizionista o dietologo che crei un piano per noi.
Una eccezione è la cosiddetta “dieta chetogenica per pigri“, dove però non c’è sicurezza di produrre chetoni.

Altro limite è la scelta di proteine.
Chi può permettersi di mangiare ogni giorno alimenti non da allevamento? Un conto è inserirli in un contesto onnivoro, bilanciandoli con cereali e legumi. Ma se dobbiamo mangiare carne, pesce e uova ogni giorno, è indispensabile che siano da fonti selezionate. E questo ha un costo. Sia di ricerca, perché non è che tutti trovino facile reperire selvaggina, che proprio economico: se devo mangiare carne e pesce tutti i giorni, questo inciderà sul costo della mia spesa.
Ovviamente, siete solo voi a potere giudicare quale dieta sia migliore per la vostra salute: il mio consiglio è quindi di leggere il libro e farvi una vostra idea.