Last Updated on 10 Ottobre 2024 by Eleonora Bolsi
(ultimo aggiornamento: 9/10/2024)
Come da titolo, questo articolo vuole rispondere a una spinosa domanda che quasi sempre si presenta allorquando si parla di modelle curvy.
Le modelle curvy sono spesso accusate di incoraggiare o legittimare l’obesità, e non l’inclusione. E quindi la domanda è: ma essere modelle curvy, o mostrare in altro modo, come nei caso dei content creator, di essere obese, significa sdoganare la malattia dell’obesità? In realtà tra le due cose non c’è alcun nesso causale. Se sei obesa o obeso e ti mostri al mondo perché pensi di avere un valore come persona indipendentemente dal peso e ti piaci indipendentemente, NON vuol dire che l’obesità non sia un problema di salute. Eppure, si tende a fare retorica anche sul diritto delle persone di essere loro stesse. Vediamo un esempio.
Il caso di Tess Holliday
La celebre modella Tess Holliday, una modella curvy di tipo extralarge, balza spesso alle cronache per due ragioni.
La prima, con le sue foto in cui Tess mostra con fierezza il suo corpo dicendo che le persone grasse dovrebbero andare comunque fiere delle loro curve. Foto che hanno conquistato in breve tempo il web.
La seconda, per le critiche che nutrizionisti e personal trainer le hanno mosso. Dicono che un conto è accettarsi per come si è, un altro è parlare di orgoglio delle curve se si è affetti da obesità. Tra le persone che trovano il messaggio di Tess fuorviante e poco educativo c’è l’esperto di dimagrimento Steve Miller, che si sarebbe sfogato con questi toni sulle pagine del Daily Mail. Un conto infatti è lavorare nel campo della moda con un corpo curvilineo e andarne fieri, come per chi spezza un tabù. Un altro invece è proclamare fierezza per un corpo affetto da obesità: perché l’obesità è una malattia, ed è pericolosa per la salute.
La questione è sicuramente controversa, ma io do ragione a Tess.
E ti spiego perché, da non obesa, la penso così.
Essere una modella curvy significa incoraggiare l’obesità?
Vero che c’è un allarme obesità, ma questo allarme obesità è anche una diretta conseguenza di un conformismo estetico che per troppi decenni ha influenzato la vita delle persone. Ogni donna aspira a diventare magra di conseguenza a questo sistema, a non accettarsi per la sua costituzione. E questo perché solo così è convinta di piacere a se stessa e agli altri. Essere fieri delle proprie curve perché lo si è esteticamente è come dire di liberarsi dalle maglie del sistema condizionante.
Ma non può essere applicato alla questione della malattia: perché lo stesso sistema che fa stigma dell’obesità fa stigma di una malattia.
Ci abitua a considerare gli obesi i responsabili, e in questo modo fa mascheramento della realtà.
La realtà è che a tutt’oggi non esiste una cura per l’obesità. Bisogna costringere la persona obesa a interventi chirurgici, che certo non possono essere considerati cura. O a diete ed esercizio, che non sono una cura.
La cura è un atto medico per cui il virus si debella, i batteri si uccidono, le cellule cancerose smettono di replicarsi.
La dieta è un intervento che dura finché uno la fa.
E se la scienza fallisce nel trovare la cura per una malattia, un obeso che deve fare? Nascondersi?
Stare a dieta finché non perde un peso considerevole così da diventare accettabile secondo il sistema?
Perdere peso non è sano per forza
La salute non è mai la prima scelta delle persone che vogliono arrivare alla taglia 38 o 40. Lo è il fatto estetico.
Perché nessun medico direbbe a una taglia 42 di perderne due per ragioni di salute.
Sarebbero in perfetta salute anche con la taglia 42, 44, 46 e persino 50 o 56. Perché l’obesità è pericolosa solo a partire dal secondo stadio.
Invece queste persone, in particolare donne, azzerano il loro metabolismo, si ossessionano con la bilancia, rovinano per sempre o quasi il loro rapporto con il cibo. In questo facendosi condizionare dal numero della bilancia per capire come si alimenteranno quel giorno, quanta acqua bere, quante calorie consumare.
Salute un corno. Per non parlare di quante persone subiscono effetti collaterali atroci da integratori dietetici acquistati su internet. E per non parlare, infine, della discriminazione che subiscono le donne sovrappeso: a lavoro, nella vita sociale, negli affetti.
Insomma, se una come Tess istiga all’obesità, e l’obesità è pericolosa, allora tutte le schiere di modelle, attrici e persino coach e nutrizioniste che istigano a digiuni e alla magrezza oltre ogni cosa sono invece innocue?