Last Updated on 3 Dicembre 2018 by Eleonora Bolsi
Contare le calorie può essere senza dubbio un modo pratico per capire quanto mangiare e tenere sotto controllo il peso. Ma contare le calorie ha anche degli svantaggi. L’ossessione di contare le calorie in una dieta può spingere infatti a considerare i cibi solo per le calorie che forniscono, e non per i nutrienti.
Ma molti cibi ricchi di calorie hanno anche molti nutrienti, per esempio i formaggi stagionati, la frutta secca o oleosa. Non soltanto questi cibi ci forniscono una quota di grassi, ma di vitamine, special modo liposolubili, e oligoelementi preziosi.
Per esempio la frutta disidratata come prugne o datteri è ovviamente molto zuccherina, e fornisce non meno di 300 o 400 calorie per 100 grammi. Ma fornisce anche zinco, selenio, rame.
Contare le calorie diventa poi inutile se fatto grossolanamente. Se per esempio non pesiamo i cibi, stimando le calorie a occhio per tutto, oppure sottovalutiamo le calorie di un cucchiaino di burro di mandorle o arachidi, o un cucchiaino di nutella. Poco non vuol dire niente, e spesso queste creme pastose raggiungono i 20 grammi di peso per cucchiaino!
Inoltre 100 calorie di crackers o 100 calorie di pollo saranno assimilate e bruciate in modo diverso e ci daranno nutrienti diversi.
Se infatti le calorie fossero tutto, una dieta da 1200 calorie sarebbe valida sia che mangiassimo legumi, cereali e carni magre che se mangiassimo solo merendine.
Dunque contare le calorie è un’ossessione inutile? Io ne sono convinta a metà.
Credo che contare le calorie non sia il sistema più efficace per la perdita di peso, e che considerare le calorie come unico parametro per stare in forma sia sbagliato. Il cibo non è calorie e le calorie stesse sono un’unità di misura, poi usata per indicare l’apporto energetico di un grammo di un nutriente.
Inoltre tutti sono capaci di tagliare le calorie per dimagrire. E re-ingrassare appena si mangia di più. E tornare a tagliare calorie. E re-ingrassare, ecc.
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