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Come mantenere un peso sano: schema facile

Oggi su Dcomedieta parliamo di come mantenere un peso sano, proponendo uno schema calorico che può essere seguito nel corso della settimana e ha molti vantaggi rispetto al piano di mantenimento proposto dopo le diete dimagranti.

Come spiego in questo articolo, il problema di molte persone che sono a dieta o terminano una dieta non è tanto dimagrire, come si crede, quanto mantenere il risultato del peso perso.

La questione di come mantenere un peso sano è centrale per evitare di diventare dei “chronic dieters“, ovvero delle persone cronicamente a dieta: eppure viene estremamente sottovalutata.

Mi soffermo su questo punto e provo a chiarirlo ulteriormente.

Il problema della dieta di mantenimento

Di norma, tutta l’attenzione sia di chi si mette a dieta, così come dei nutrizionisti o medici che vengono interpellati, è fare perdere peso.
Se è la prima volta che la persona/paziente che vuole dimagrire tenta una dieta, le possibilità di successo aumentano usando un qualsiasi regime ipocalorico, davvero non importa se bilanciato o a basso contenuto di carboidrati o proteico o altro.

Il soggetto dimagrisce se viene sottoposto a un deficit calorico.

  • Il problema si presenta poi.

A seconda del deficit durante la dieta e dei chili persi nel corso della dieta, il nutrizionista o medico darà un piano di mantenimento. Questo non viene mai rispettato sul lungo termine: ecco il problema.
Il motivo è che chi esce da una dieta deve poi capire come mantenere il peso di fronte a tante situazioni, come mangiare fuori, gestire i pasti con un lavoro impegnativo, gestire la famiglia senza essere costretto/a a cucinare cose diverse per tutti. E infine controllarsi in una situazione come quella della propria casa dove, a meno che non si viva soli, ciò che è in dispensa deve comprendere anche quello che vogliono mangiare gli altri. Immaginiamo una donna che ha figli, ha un piano di mantenimento ma la dispensa piena di biscotti o merendine loro.

  • Il piano di mantenimento viene a essere quindi un esercizio di auto-controllo molto frustrante nel corso degli anni.

E via via, se non si interviene con altre abitudini, come quella dell’attività fisica, gli sgarri crescono, i comportamenti di controllo diventano gabbie, la persona si ribella. Giustamente.
Ma attribuirà a quella ribellione che sente una sua incapacità di sapersi gestire mentre in realtà la ribellione viene a crearsi come sabotaggio di uno schema rigido come quello del piano di mantenimento che alla lunga viene visto come un’imposizione.
Il risultato è che il peso cresce di nuovo.
E da lì si sta a dieta di nuovo.

Il problema in breve, e la possibile soluzione

In poche parole, l’effetto yo-yo o quello di dieta-fallimento-dieta è dovuto al piano di mantenimento che diventa via via incompatibile con la vita di tutti i giorni. Il risultato è che le persone utilizzano le diete in questo modo: dieta-sgarri-dieta.
Gli sgarri tuttavia annullano e spesso superano gli effetti della dieta.
Per questo non è una soluzione sana.

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Un approccio per mantenere il peso sano potrebbe essere quello che vi propongo qui.

Non lo dovete prendere come verità assoluta, ma vedere se può essere meglio aggiustato dal vostro medico/nutrizionista al posto del piano di mantenimento tradizionale. In alternativa potete usarlo per mantenere il peso in modo autonomo.

Come mantenere un peso sano: schema facile

In sostanza questo schema abbina i benefici di una dieta molto ipocalorica a quelli della libertà di potere mangiare come si vuole senza stressarsi.

  • Per iniziare dividiamo la settimana in questo modo.

    3 giorni di dieta molto ipocalorica NON consecutivi.
    2 giorni di dieta normale, che possono corrispondere al vostro piano di mantenimento o a una dieta che rispetta il vostro fabbisogno calorico totale.
    2 giorni di dieta più libera, che combina colazione e uno dei pasti come da dieta normale più un pasto libero.

In sostanza, la settimana diventa questa.

Lunedì, mercoledì e venerdì sono giorni di dieta molto ipocalorica
(es. donna massimo 1000-1200 calorie, uomo massimo 1200-1400 calorie) con limitazione dei grassi e in parte dei carboidrati.

  • Uno schema può essere il seguente.

  • Colazione con yogurt greco scremato bianco + un cucchiaino di miele + due cucchiaini di muesli o cereali in fiocchi.
  • Spuntini (due) con un frutto da massimo 200 grammi a esclusione di uva, cachi e banane.
  • Pranzo con omelette di albumi (200 grammi) ripiena di 50 grammi di affettato magro e verdure crude o cotte in quantità + un cucchiaino di olio. In alternativa insalata con insalata mista, verdure crude, 150 grammi di legumi già lessi, un cucchiaino di olio.
    Per chi è fuori, una barretta che sostituisce un pasto. Va bene qualsiasi marca, PesoForma o altro.
  • Cena con minestrone passato o zuppa di verdure, 80-100 grammi di pesce bianco o tonno al naturale o code di gambero, un cucchiaino di olio.
  • Spezzafame o fine pasto: 10 mandorle in totale o 10 grammi di cioccolato fondente o al latte.
    In alternativa qualsiasi giornata di dieta da 1000-1200 calorie. Esempi qui.
    Nelle tre giornate di dieta molto ipocalorica, farete un’ora di camminata o mezzora di yoga o stretching.
    Non vi fissate con lo schema!!!
    L’importante è organizzarsi i pasti in modo da farne tre da trecento calorie, con due spuntini da cento calorie e uno spezzafame da 50-100 calorie. Molto, molto semplice. Se siete uomini, fate tre pasti da 400 calorie e il resto uguale.
    Lo schema serve per chi non vuole stare dietro le calorie.

Martedì e giovedì: alimentazione normocalorica. 

I due giorni di dieta normale possono seguire o un piano di dieta di mantenimento che avete già o basarsi su un piano che potete realizzare voi e che copra il vostro fabbisogno calorico giornaliero. Non dovete mangiare di meno.
Quindi, 1800-2000-2400 calorie a seconda dei casi.
Qui degli esempi di dieta da 2000 calorie. 
Esempio qui per una giornata da 1800 calorie. 

Sono il martedì e il giovedì.
Questi giorni sono propedeutici a evitare quei cambiamenti negli ormoni della fame e della sazietà causati dalla dieta ipocalorica. Per questo devono spezzare i tre giorni di dieta ipocalorica.
In questi due giorni mettiamo l’allenamento in palestra o facciamo un allenamento a casa di almeno un’ora con pesi.
Fondamentale.
Possiamo anche fare un piccolo sgarro per esempio mangiare un cornetto alla marmellata al bar, l’importante è rientrare nelle calorie totali giornaliere.

Sabato e domenica: dieta libera ma senza abbuffarsi.

I due giorni di dieta libera possono essere il sabato e la domenica.
Se il venerdì avete in programma di mangiare fuori, a quel punto il sabato diventa giorno di dieta molto ipocalorica.

Nei giorni di dieta libera colazione e un pasto seguono la dieta normale, poi c’è un pasto libero che può essere la pizza il sabato + un dolce o un antipasto o un apericena o un sushi. La domenica il pranzo domenicale.
Se pensate di avere esagerato, allora il secondo pasto segue la dieta ipocalorica. Per esempio, ho mangiato troppo a pranzo la domenica perché primo, secondo, dolce, ecc. La sera pasto da 300 calorie o barretta.
Ma è solo un esempio. Dovete capire che la responsabilità è vostra.

Unica regola dei due giorni di dieta libera è quella di non mangiare fino a stare male.
Cosa che diventerà più semplice visto che i giorni di dieta ipocalorica sono tre a settimana, spezzati dai giorni di dieta normale.
In questi giorni, corsa o camminata a passo svelto per almeno due ore.