Last Updated on 27 Giugno 2017 by Eleonora Bolsi
L’altro giorno ho svaligiato un negozio di prodotti biologici che, esattamente come nei supermercati, ha in genere la stessa abitudine di mettere dolci e barrette alla cassa, per invogliarne l’acquisto. Certo, nessun bambino farebbe i capricci per delle barrette crudiste ai semi di chia o alle bacche di goji, mentre può spiccare salti da ginnasta professionista alle casse di un normale supermercato, davanti alla confezioni di patatine e ovetti kinder. Ma infatti, le barrette crudiste e vegan che trovate alle casse dei negozi biologici non sono roba per bambini, sono tutte pensate per voi. Un bambino non capirebbe il motivo per cui è allettante una barretta che riporta le seguenti citazioni nell’etichetta “raw, paleo, gluten free, lactose free, eggs free, vegan” assieme alla dicitura “protein bar”, dove almeno due definizioni sono pleonastiche se la barretta è già vegan, mentre un adulto rimane affascinato e incuriosito all’idea di potersi mangiare uno snack senza dubbio sano e molto nutriente.
Ma sarà così? Per scoprirlo ho appunto saccheggiato un negozio, spendendo ben venti euro di barrette varie che però avevano tutte caratteristiche simili: tutte raw, ovvero con alimenti crudi (non l’ho fatto apposta), per lasciarne integre le varie proprietà; tutte con i cosiddetti supercibi (bacche di acai, alga spirulina, semi di chia, semi di canapa, bacche di goji, sono i supercibi che vanno per la maggiore); e quasi tutte di medesimo sapore. Vi giuro che quasi non riuscivo a distinguerle. Prana, Ambrosiae, Raw Bite, Simply Raw, Roo’ Bar e Vivoo. Queste le marche che ho comprato alla fine di una lunga cernita e degustato, e di cui ho ispezionato le etichette. (segue a pagina due)