Last Updated on 24 Maggio 2019 by Eleonora Bolsi
Una nuova scoperta mette al centro il ruolo di un ormone, l’adropina, come fattore determinante allo sviluppo di insulino-resistenza e aumento di peso.
Secondo uno studio l’adropina contribuirebbe in modo significativo al rischio di diabete di tipo 2 e sindrome metabolica.
Questo se i suoi livelli nel sangue sono bassi.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Biological Chemistry, e condotto dal dr Butler, rivela che quando l’adropina è prodotta in dosi molto basse, le persone tendono a ingrassare sia in conseguenza ai carboidrati che ai grassi ingeriti.
Le scimmie con bassi livelli dell’ormone ingrassavano di più facendo una dieta ricca di fruttosio, e mostravano bassa affinità con l’insulina.
Questi animali mostravano anche un alterato metabolismo glucidico e lipidico, con aumento del colesterolo e dei trigliceridi del sangue e maggiore rischio cardiovascolare.
ADROPINA, ORMONE LEGATO AL METABOLISMO: CHE COS’È?
L’adropina, scoperta per la prima volta nel 2008 dal professor Kumar, è un ormone peptidico.
Più specificamente, è una proteina formata da 76 amminoacidi, identica negli uomini e negli animali.
Questo ormone è legato geneticamente al fegato e al sistema nervoso centrale.
Al momento i meccanismi che regolano la sua attivazione o la sua soppressione sono incerti.
Quello che invece è certo è che a bassi livelli di adropina sono legati un metabolismo più basso e la tendenza a sviluppare sindrome metabolica e insulino-resistenza.
Uno studio precedente su un campione di persone dai 45 ai 67 anni ha ipotizzato che una dieta ricca in carboidrati portasse alla riduzione della produzione di adropina.
- Lo studio ha esaminato i livelli di adropina dopo soli 7 giorni di dieta.
- I partecipanti hanno risposto a dei semplici questionari su ciò che avevano mangiato in questi sette giorni, cosa che rende incerto l’esito dei ricercatori.
- In questo studio si evinceva tuttavia che la produzione di adropina calava a livello del plasma sia dopo una perdita di peso, che in base all’ammontare di carboidrati, proteine e grassi di un pasto.
- Un pasto misto con 60% di carboidrati, 30% di grassi (dunque non a basso contenuto di grassi) e 10% di proteine era associato a una riduzione dei livelli dell’ormone.
- Stessa cosa accadeva se i soggetti mostravano una privazione del sonno.
ADROPINA: COSA DICE IL NUOVO STUDIO?
Il nuovo studio conferma che, se i livelli dell’ormone risultano bassi, i carboidrati e soprattutto gli zuccheri semplici nella dieta vengono convertiti più facilmente in grasso corporeo negli animali.
Conferma inoltre che la regolazione dei ritmi circadiani è associata a una maggiore produzione di adropina.
Il dottor Butler, a capo dello studio, spiega che al mattino è preferibile assumere più carboidrati.
Mentre è meglio concentrare i grassi la sera. Questo migliorerebbe la produzione di adropina.