Last Updated on 14 Settembre 2018 by Eleonora Bolsi
Ve lo siete mai ritrovato al panificio? Io sì, dalle pagnotte ai grissini. Neri, come carbone, anzi, un po’ meno del carbone, diciamo di un grigio più o meno intenso fino all’antracite. Dappertutto è moda, anche nella ristorazione.
In Giappone la catena Burger King ha anche fatto dei panini neri per gli hamburger. Insomma, è scoppiata la moda del pane nero. Non del vero pane nero, quello integrale o di segale.
Sto parlando del pane nero al carbone vegetale, un pane a cui viene aggiunto il carbone vegetale che, oltre a dare il caratteristico colore nero carbone che combinato alla farina diventa grigio, aggiungerebbe alla classica pagnotta non tanto un gusto diverso quanto diverse proprietà digestive, depurative e antinfiammatorie.
Il carbone attivo è infatti un carbone vegetale adatto anche a uso alimentare, spesso usato come integratore per il suo incredibile potere assorbente: viene raccomandato in caso di colite e meteorismo, per ridurre la fermentazione intestinale e assorbire l’eccesso di gas, quindi per sgonfiare la pancia, e come cura disintossicante.
Infatti questo suo potere assorbente è anche depurante: il carbone infatti assorbe e aiuta quindi a eliminare le cosiddette tossine, gli agenti chimici che spesso ingeriamo con l’alimentazione (per esempio i pesticidi con frutta e verdura) e persino sostanze altamente velenose.
Secondo Wellness Mama, una pastella di carbone vegetale e bicarbonato di sodio a uso topico (cioè sulla pelle) riduce l’infiammazione dalle punture di api e altri insetti, e nel 1831 un medico fece un esperimento ingerendo una dose letale di stricnina con il carbone vegetale alla French Academy of Medicine, e uscendone miracolosamente illeso, proprio perché il carbone aveva assorbito il veleno nel corpo (NUN CE PROVATE!).
Aggiunto nel pane, il carbone nero insomma manterrebbe queste incredibili proprietà: una figata, no?
Be’, un attimo. Anche qua, presi dalla moda e dall’entusiasmo, ci sfugge un dettaglio, quello della qualità del prodotto.
Se siete per esempio dei fanatici dell’integrale, dovete sempre chiedervi se il pane è fatto con farina di cereale integrale e soprattutto a lievitazione naturale.
Il carbone infatti colora il pane di nero, ma la farina potrebbe essere anche quella raffinata, e la lievitazione potrebbe essere quella con lievito di birra.
Inoltre, sebbene la concentrazione di carbone vegetale a uso alimentare nel pane nero al carbone vegetale sia ben sotto i rischi di tossicità, tutto sta anche a quanto se ne usa.
Un motivo in più per comprarlo dal panettiere di fiducia, quello che sa il fatto suo.
Terzo problema: il carbone vegetale può per paradosso causare in alcuni meteorismo e gonfiore e costipazione, se per esempio già facciamo fatica ad andare in bagno. Agisce come un bel tappone di fibre! Se invece soffrite di acidità e avete deiezioni frequenti e acquose o coliche, allora farà di sicuro al caso vostro.
Quarto e ultimo problema: attenzione a tutte le sostanze con grande potere assorbente. E’ vero che assorbono tante sostanze dannose e in più limitano la fermentazione intestinale, ma limitano anche l’assorbimento di vitamine, sali minerali, e persino principi attivi dei farmaci, che vanno assunti ore prima dell’ingestione di carbone vegetale.
Stessa cosa per le terapie ormonali, compresa quella contraccettiva.