Last Updated on 19 Maggio 2017 by Eleonora Bolsi
In questi ultimi mesi mi sto documentando parecchio sulle cause della fame nervosa, sulla correlazione tra peso corporeo e senso di fame e alimentazione e senso di fame, ma anche su tutte le tecniche che insegnano a ridurre la fame ascoltando il proprio corpo, distinguendo la fame secondo i vari tipi e le varie intensità: poca fame, tanta fame, voglie passeggere, difficoltà a saziarsi eccetera. Ho anche analizzato tutte le critiche possibili contro la possibilità di ascoltare il proprio corpo e capire la propria fame, per esempio le critiche al mindful o intuitive eating.
Partiamo da questo: è possibile ascoltare il proprio corpo per ridurre la fame? O abbiamo per forza bisogno di togli fame o altri rimedi esterni? Insomma: il corpo sa regolarsi da solo, se lo lasciamo fare?
La risposta a questa domanda è molto difficile: sul nostro corpo pesano i condizionamenti esterni.
Alimentari, perché oggi siamo circondati da tantissime scelte diverse in campo alimentare.
Sociali, perché oggi veniamo istruiti sul nesso tra alimentazione e corpo ideale, e spesso le restrizioni alimentari riducono la capacità del corpo di ascoltare se stesso e autoregolarsi con il senso di fame.
Di salute, perché tutti veniamo redarguiti sul nesso alimentazione/malattia, oggi, tutti siamo spaventati, tutti vogliamo stare nel giusto peso, e più ingrassiamo, più siamo resistenti all’azione di alcuni ormoni deputati al nostro senso di sazietà, primi fra tutti la leptina e l’insulina.
Facendo però una disamina di tutte le correnti pro e contro il naturale senso di fame e la possibilità di ascoltare il proprio corpo per stare nel giusto peso, mi sembra di aver individuato tre comportamenti togli fame su cui ognuno di noi può lavorare per limitare la fame nervosa e il senso di fame continua. Ecco i miei tre consigli togli fame a pagina due.
(SEGUE A PAGINA DUE)