Last Updated on 9 Aprile 2019 by Eleonora Bolsi
L’alimentazione può avere un ruolo nel ridurre il rischio di Alzheimer?
Tempo fa avevo pubblicato la vicenda molto toccante di questa mamma malata di Alzheimer, che dopo essere stata dimessa dal centro di cura a causa dei suoi problemi, era stata seguita dal figlio con una dieta più sana a base di specifici cibi. E questa dieta le ha permesso di avere una remissione importante della malattia (leggi la storia qui).
Tuttavia la ricerca, nonostante i notevoli passi avanti nella modulazione di protocolli specifici di dieta per l’Alzheimer, come la dieta MIND, non sempre si è espressa in modo unanime sul rapporto tra alimentazione e rischio di Alzheimer.
Oggi tuttavia uno studio sembra confermare che la dieta incide sull’avanzamento e la riduzione del rischio della malattia.
LA DIETA INCIDE SUL RISCHIO DI ALZHEIMER? Sì, spiega lo studio
Secondo una ricerca condotta dal Nutrition Research Centre del Waterford Institute of Technology, e presentata all’Annual Review of Food Science and Technology, basterebbe cambiare la dieta per avere un minore rischio di Alzheimer. Ma anche per ridurre significativamente la progressione della malattia in situazioni sia avanzate che intermedie.
In particolare, i ricercatori hanno sottolineato alcune strategie chiave in cui la dieta può portare a miglioramenti già nei primi 18 mesi.
- Cinque porzioni abbondanti di frutta e verdura al giorno con varietà nei colori. Di queste, almeno una al giorno di frutti rossi e una di broccoli. Una di cibi ricchi in carotenoidi, come peperoni, carote, zucca, mango, papaya, arance.
- Dalle tre alle quattro porzioni di pesce, preferibilmente fresco, a settimana, con particolare predilezione per salmone, trota, sgombro, alici, frutti di mare.
- Una porzione di noci (28 grammi) al giorno, un pezzetto di cioccolato fondente, uso di olio di oliva a crudo.
- Più attenzione al cibo fresco ( vibrante, dice lo studio) e riduzione dei preparati industriali, dei cibi in scatola, delle conserve.
- Oltre a questo, passeggiare, fare attività all’aria aperta (giardinaggio, pesca, pic-nic, giochi) può essere quel passo in più per avere un giovamento globale sulle persone affette da Alzheimer.