mercoledì, Ottobre 30

Shrill, la serie che insegna ad accettare il proprio corpo

Last Updated on 9 Luglio 2019 by Eleonora Bolsi

Si chiama Shrill, ed è la serie che tutti, secondo me, dovrebbero vedere per imparare ad accettare il proprio corpo.

Prodotta dalla Hulu, la serie è uscita a marzo del 2019 e si può vedere in streaming online con i sottotitoli, ma ancora non si sa quando sarà trasmessa in Italia.

Sono rimasta folgorata da questa serie tv, perché per la prima volta affronta il problema del fat-shaming e dei problemi di accettazione di sé stessi e del proprio corpo o peso senza essere rivolto, in realtà, a un pubblico di sole donne. E soprattutto senza giocare a essere cool o a ridurre i personaggi in macchiette.

La storia di Shrill si basa sulle vicende di Annie, interpretata dall’attrice Aidy Bryant.

Giornalista sottovalutata ma di talento per un web magazine che ricorda un po’ Vice, Annie vive con molta difficoltà il suo essere obesa.

SHRILL: IL MONDO DEI PREGIUDIZI CONTRO GLI OBESI

Questo non perché non riesca a piacersi, ma perché ogni giorno deve affrontare una serie di pregiudizi che riguardano il suo corpo (fat-shaming, body-shaming). Ne ho riconosciuti ben nove solo nella prima mezzora della prima puntata.

Dalla trainer che le chiede di seguire un suo corso per fare uscire fuori “la persona magra che è in lei”, alla gente che per farle un complimento la paragona a una celebre comica in sovrappeso con cui, a parte la taglia forte, non ha assolutamente nulla in comune nell’aspetto.
Dal quasi fidanzato che le chiede di uscire dal retro per non farsi vedere dai suoi coinquilini al problema dei vestiti sformati.

Per tacere della mamma, dei colleghi, del capo bizzoso e arrogante che vuole educarla alla vita sana.
Eppure, nonostante tutto questo, Annie sta cercando disperatamente di accettare sé stessa e farsi amare e accettare.

SHRILL INSEGNA AD ACCETTARE IL PROPRIO CORPO E PESO

Senza svelarvi troppo della trama, le cose cambiano non appena Annie si rende conto che non tutte le persone obese si preoccupano dei giudizi degli altri. O che la parola grasso di fatto non è un’offesa, ma il contrario di magro.
Che ci sono persone che si portano dietro i loro chili e le loro curve con abiti fascianti e colorati, che vanno in piscina e alla feste, che si prendono cura del loro aspetto e mangiano bene e si preoccupano come tutti della loro salute ma senza impazzire.
Queste persone che hanno imparato a piacersi hanno relazioni d’amore come tutti e si godono la vita.
E sono belle e sexy esattamente come sono, cioè grasse.

Riuscirà ad accettare il proprio corpo e a valorizzarsi mandando al diavolo i ricatti affettivi dei genitori e quelli professionali del suo boss? E a valorizzare se stessa, affermarsi e trovare l’amore?

Basato sul libro di Shrill: Notes from a Loud Woman dell’autrice Lindy West, a sua volta giornalista per il Guardian, Shrill è una serie che, in una società che anela al politically correct per poi riversarsi sui social più arrabbiata e violenta che mai, dovrebbe essere proiettata nelle scuole.

Spero davvero che accettiate il mio consiglio e lo cerchiate in rete.