Last Updated on 30 Settembre 2019 by Eleonora Bolsi
Sensibilità al glutine: 5 segnali che possono rivelarlo
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Poca lucidità mentale.
Dopo i pasti avverti non soltanto un senso di pesantezza fastidiosa (fino a un certo punto è normale sentirsi sazi se abbiamo mangiato carboidrati) ma anche giramenti di testa e stanchezza improvvisa.
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Problemi digestivi.
Se il gonfiore alla pancia e la pesantezza continuano anche ore dopo il pasto, fino ad avere dolori e spasmi, forse c’è in corso uno stato infiammatorio intestinale, e il glutine potrebbe essere parte in causa.
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Dolori articolari e osteo-articolari.
Problemi alle articolazioni possono verificarsi in caso di sensibilità al glutine, così come sintomi molto simili alla fibromialgia. Se li avvertite spesso, consultate il medico per fare degli accertamenti sulla sensibilità al glutine.
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Umoralità, depressione.
I problemi intestinali e in particolare quelli infiammatori possono crearvi veri e propri saliscendi emotivi.
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Problemi di pelle.
Se avete quarant’anni ma la pelle è piena di brufoletti e impurità, escludere i cibi contenenti glutine potrebbe, migliorando la flora batterica, migliorare anche la qualità della pelle.
Cosa fare se avete riscontrato 4 su 5 di questi problemi.
Potete fare una dieta senza glutine per una o due settimane o una dieta a ridotto contenuto di glutine. Per esempio usando mais, riso, grano saraceno, miglio, quinoa, patate, ed evitando invece avena, grano anche come kamut, farro o spelta, segale, orzo. Dopo due settimane, potete introdurre il glutine da una a due volte a settimana in minime quantità. Per esempio una fetta di pane il martedì, mezzo piatto di pasta il sabato. La farina con glutine più adatta alla sensibilità celiaca è quella di farro monococco. Alcuni negozi bio e persino Amazon la vendono.