Last Updated on 29 Maggio 2021 by Eleonora Bolsi
Un nuovo studio condotto dalla Australian Catholic University spiega quando è meglio allenarsi per ridurre la glicemia. Specie se si soffre di glicemia borderline, una condizione nota come prediabete, o di diabete di tipo 2.
Secondo quanto scoperto dai ricercatori, che hanno condotto lo studio su un campione di 24 soggetti maschi sedentari, in forte sovrappeso o obesi, esiste un momento della giornata in cui allenarsi riduce con successo la glicemia e promuove il dimagrimento.
QUANDO E’ MEGLIO ALLENARSI PER RIDURRE LA GLICEMIA ALTA?
Secondo quanto scoperto dai ricercatori, esiste un solo momento della giornata in cui allenarsi permette alle persone sovrappeso con problemi di glicemia alta di ottenere risultati sia di perdita di grasso corporeo che di riduzione degli zuccheri nel sangue. Ovvero il tardo pomeriggio.
Allenarsi prima di cena riduce la glicemia. La glicemia alta specialmente quando si dorme è tipica delle persone con problemi di iperglicemia e si traduce in uno stato di iperglicemia durante il giorno.
Sebbene nello studio l’allenamento aveva benefici cardiovascolari indipendentemente dal momento della giornata in cui si sceglieva di farlo, solo se i soggetti si allenavano nel tardo pomeriggio non avevano picchi di glicemia notturna e avevano una riduzione significativa della glicemia nelle 24 ore.
TUTTI I BENEFICI DELL’ALLENAMENTO POMERIDIANO O SERALE
Lo studio è molto interessante per una serie di motivi.
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I soggetti, tutti sedentari e in forte sovrappeso o obesi, non hanno seguito una dieta a ridotto contenuto di calorie.
I ricercatori li hanno sottoposti per undici giorni a un regime ricco di grassi (65%) e povero di carboidrati. I due gruppi che si allenavano avevano uno spuntino in più, dunque hanno consumato più calorie dei soggetti che non si allenavano.
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Va precisato che la dieta non era chetogenica.
I carboidrati erano al 15% del fabbisogno normale e le proteine al 20%. Nella chetogenica con alti grassi i carboidrati sono al di sotto del dieci per cento, spesso al cinque, le proteine a circa il dieci per cento, i grassi all’ottanta per cento.
Dunque i soggetti hanno seguito una dieta low carb non chetogenica. -
Inoltre mangiavano dalle tre alle quattro volte al giorno.
Dopo i primi cinque giorni si è visto che la dieta ad alti grassi portava a una riduzione molto modesta della glicemia ma a un aumento del colesterolo cattivo a digiuno.
In generale, gli effetti della dieta non sono stati positivi, soprattutto su colesterolo e insulina. -
Dei tre gruppi del campione, uno non si allenava, l’altro si allenava solo al mattino e l’altro nel tardo pomeriggio.
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L’allenamento non era quotidiano. I partecipanti si sono allenati 5 giorni su 11, di cui tre giorni per dieci minuti ad alta intensità.
Il terzo gruppo ha avuto miglioramenti non solo per la glicemia, ma anche su colesterolo, trigliceridi e sensibilità all’insulina.
I benefici cardiovascolari, con maggiore consumo di ossigeno e capacità di bruciare calorie, erano identici nei due gruppi che si allenavano rispetto a chi ha continuato a essere sedentario, così come i valori di insulina postprandiale. Tuttavia, le analisi hanno dimostrato che solo il terzo gruppo ha avuto una riduzione di colesterolo, glicemia, insulina a digiuno e trigliceridi.