perde 17 chili a 12 anni un ragazzino si e messo a dieta da solo

Perdere 17 chili a 12 anni: un ragazzino si mette a dieta da solo

(aggiornato il 12 febbraio 2025)

La dieta dei minori è sempre un argomento controverso. Uno stile di vita poco sano può essere il risultato di scelte alimentari sbagliate in famiglia, ma anche del tempo passato fuori casa, in cui lo sfizio può essere il fast food o gli snack delle macchinette.
Intervenire è sempre una questione delicata. Tuttavia, cosa pensare di questo ragazzo che anni fa decise di perdere 17 chili a soli 12 anni?
Vi ripropongo quindi la sua storia.

Perdere 17 chili a 12 anni.
Questo ragazzino si mise a dieta da solo

Un ragazzino inglese di dodici anni soffriva del fatto di essere sovrappeso, e di pesare 67 chili.
Stanco di non essere considerato dai genitori e di sentirsi a disagio tra i suoi compagni di classe, nel 2015 Owen Clarke perse 17 chili in un anno. Come? Evitando tutti gli snack a base di cioccolato, le barrette, i biscotti e i succhi, e invece mangiando mele, yogurt magro e snack di verdure crude tra un pasto e l’altro.
La storia ha anche un doppio lieto fine.
La madre di Owen si rese conto di avere una responsabilità nei confronti dell’alimentazione del figlio. Così iniziò a fare una cucina più salutare per tutti, con la conseguenza che anche lei e il marito persero peso.

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Owen mantenne il peso raggiunto, diventando più attivo di prima e frequentando anche con più profitto la scuola. Fine della storia, ma qualche interrogativo rimane.
Per esempio questo: a 12 anni si è troppo giovani per assumersi in modo autonomo la responsabilità della propria dieta.

BAMBINI A DIETA: LA COLPA È DEI GENITORI?

I genitori che faticano a perdere peso per loro stessi non si rendono conto che la loro stessa alimentazione avrà degli effetti anche sui loro figli. La prima causa dell’obesità infantile è senza dubbio da ricercare nell’alimentazione che i bambini fanno a casa, e solo in secondo luogo in quello che di sbagliato mangiano fuori.

C’è anche il rovescio della medaglia.
Bambini e bambine che vivono in un contesto in cui uno dei due genitori è costantemente a dieta, impareranno a temere il cibo e a sviluppare gli stessi problemi dei genitori con il proprio peso.
Per questo motivo molti bambini vengono arbitrariamente messi a dieta dai loro genitori, anche a dispetto del parere del medico.
E anche quando sono di corporatura assolutamente normale.

Qual è la soluzione? Ancora una volta è la corretta alimentazione.

Educare i figli a un maggiore consumo di frutta e verdura tra un pasto e l’altro, magari coinvolgendoli sia nella spesa che nella preparazione dei cibi.
Abituarli fin da subito al cibo integrale, e non all’onnipresente piatto di pasta.
Spingerli senza ossessioni alle attività all’aria aperta.
Evitare di trattare patatine e dolciumi come “snack peccaminosi”, dandogliene come “premio” una volta o due al mese.
Cucinare alternative sane ai cibi da fast-food, senza vietare espressamente questi ultimi, ma fornendo alternative.

Spesso, alla base di una dieta scorretta in famiglia c’è la pigrizia. Costa tempo e fatica pensare a una alimentazione migliore e più salutare per se stessi e per i propri figli. E molti genitori cedono anche ai ricatti dei loro capricci, per esempio al supermercato.

Questi si lasciano cullare dall’idea che, poiché i minori hanno un metabolismo migliore, allora possono mangiare dolci e snack senza problemi. Non solo non è vero, ma significa esporli a una serie infinita di difficoltà quando cresceranno.
Questo non significa contare le calorie dei loro piatti, ma evitare nell’alimentazione della famiglia gli stessi vizi di quella personale, prendendo il cibo per quel che è: nutrimento.
No quindi ai cibi poco nutrienti, raffinati e industriali.