Ve lo siete mai ritrovato al panificio? Io sì, dalle pagnotte ai grissini. Neri, come carbone, anzi, un po’ meno del carbone, diciamo di un grigio più o meno intenso fino all’antracite. Dappertutto è moda, anche nella ristorazione.
In Giappone la catena Burger King ha anche fatto dei panini neri per gli hamburger. Insomma, è scoppiata la moda del pane nero. Non del vero pane nero, quello integrale o di segale.
Sto parlando del pane nero al carbone vegetale, un pane a cui viene aggiunto il carbone vegetale che, oltre a dare il caratteristico colore nero carbone che combinato alla farina diventa grigio, aggiungerebbe alla classica pagnotta non tanto un gusto diverso quanto diverse proprietà digestive, depurative e antinfiammatorie.
Il carbone attivo è infatti un carbone vegetale adatto anche a uso alimentare, spesso usato come integratore per il suo incredibile potere assorbente: viene raccomandato in caso di colite e meteorismo, per ridurre la fermentazione intestinale e assorbire l’eccesso di gas, quindi per sgonfiare la pancia, e come cura disintossicante.
Infatti questo suo potere assorbente è anche depurante: il carbone infatti assorbe e aiuta quindi a eliminare le cosiddette tossine, gli agenti chimici che spesso ingeriamo con l’alimentazione (per esempio i pesticidi con frutta e verdura) e persino sostanze altamente velenose.
Secondo Wellness Mama, una pastella di carbone vegetale e bicarbonato di sodio a uso topico (cioè sulla pelle) riduce l’infiammazione dalle punture di api e altri insetti, e nel 1831 un medico fece un esperimento ingerendo una dose letale di stricnina con il carbone vegetale alla French Academy of Medicine, e uscendone miracolosamente illeso, proprio perché il carbone aveva assorbito il veleno nel corpo (NUN CE PROVATE!).
Aggiunto nel pane, il carbone nero insomma manterrebbe queste incredibili proprietà: una figata, no?
Be’, un attimo. Anche qua, presi dalla moda e dall’entusiasmo, ci sfugge un dettaglio, quello della qualità del prodotto.
Se siete per esempio dei fanatici dell’integrale, dovete sempre chiedervi se il pane è fatto con farina di cereale integrale e soprattutto a lievitazione naturale.
Il carbone infatti colora il pane di nero, ma la farina potrebbe essere anche quella raffinata, e la lievitazione potrebbe essere quella con lievito di birra.
Inoltre, sebbene la concentrazione di carbone vegetale a uso alimentare nel pane nero al carbone vegetale sia ben sotto i rischi di tossicità, tutto sta anche a quanto se ne usa.
Un motivo in più per comprarlo dal panettiere di fiducia, quello che sa il fatto suo.
Terzo problema: il carbone vegetale può per paradosso causare in alcuni meteorismo e gonfiore e costipazione, se per esempio già facciamo fatica ad andare in bagno. Agisce come un bel tappone di fibre! Se invece soffrite di acidità e avete deiezioni frequenti e acquose o coliche, allora farà di sicuro al caso vostro.
Quarto e ultimo problema: attenzione a tutte le sostanze con grande potere assorbente. E’ vero che assorbono tante sostanze dannose e in più limitano la fermentazione intestinale, ma limitano anche l’assorbimento di vitamine, sali minerali, e persino principi attivi dei farmaci, che vanno assunti ore prima dell’ingestione di carbone vegetale.
Stessa cosa per le terapie ormonali, compresa quella contraccettiva.