Last Updated on 13 Gennaio 2017 by Eleonora Bolsi
In inglese si chiama bigorexia, in italiano la tendenza a essere ossessionati dal fitness e dalla palestra prende due nomi, uno di carattere più generico (dismorfia nuscolare: la tendenza a vedersi fisicamente diversi rispetto al dato di realtà; per esempio vedersi grassi pur essendo magri ed allenati, o troppo piccoli e poco sviluppati pur essendo muscolarmente ipertrofici) e uno che è invece la traduzione del termine inglese, e quindi vigoressia.
Il big dell’inglese, che rimanda all’idea della grossezza (l’ossessione di sentirsi “grossi”, termine usato anche in italiano, per dire ipertrofici), in italiano è stato tradotto con vigor, nel senso di “esercizio” ma anche di “forza, vigore”.
Le persone che soffrono di vigoressia ovviamente spesso non sanno di soffrire di vigoressia, ma c’è di peggio: mentre nel caso dei disturbi alimentari c’è molta più consapevolezza oggi di un tempo, e moltissime persone con un problema del comportamento alimentare spesso sospettano di avere appunto un problema, anche perché la rete famigliare e affettiva spesso funziona da terreno di confronto, nel caso dei vigoressici, ogni interferenza esterna è bollata come ignoranza o mancanza di comprensione, inoltre del fenomeno se ne parla ancora molto poco, quindi un fissato della palestra non viene mai o quasi mai considerato un fissato in senso negativo.
Ancora, le persone che arrivano alla vigoressia spesso escono da disturbi alimentari: in questo caso la vigoressia fa da sparring partner, si cambia una ossessione per un’altra, semplicemente. Si pensa che ci sia un miglioramento (in fondo la cultura del fisico è una cosa positiva, che spesso si associa a un’alimentazione più sana), ma in realtà lo stesso comportamento ossessivo ad aver cambiato faccia.
Quali sono gli atteggiamenti che ci devono far temere di soffrire di vigoressia?
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