Una pillola dimagrante a base dello stesso principio attivo di un farmaco normalmente usato per chi soffre di incontinenza vescicale o iperattività vescicale.
Sembra assurdo, ma è esattamente quello che hanno scoperto alcuni esperti.
Il mirabegron, una molecola usata per rilassare la muscolatura dell’apparato urinario-genitale, attualmente in commercio in Italia con il nome di Betmiga, avrebbe degli imprevisti effetti sul metabolismo. La bizzarra scoperta si deve al dottor Dr. Aaron Cypess del National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases di Boston, e al suo team di ricercatori, che hanno fatto uno studio su un campione di persone.
Ne basterebbero 200 mg per far bruciare oltre duecento calorie in più.
Questo perché il mirabegron agirebbe sul grasso bruno, che come sappiamo è quel tipo di grasso che tende a bruciare energia per mantenere la temperatura basale e
che negli adulti è ridotta in maniera inversamente proporzionale al loro peso corporeo. Questo genere di grasso non è il normale adipe bianco che noi chiamiamo ciccia, e più se ne ha, meno ciccia si ha nel corpo. Sapendo il suo ruolo chiave nel dimagrimento, gli scienziati hanno scoperto che una molecola riesca ad attivarlo per bruciare più calorie, appunto.
Il mirabegron stimola il metabolismo?
Le cose tuttavia si sono fatte più difficili nella pratica ovvero nella fase sperimentale su un campione di pazienti obesi. Il mirabegron ha sì causato un dimagrimento, ma in misura minore di quanto ci si poteva aspettare. Per ottenere risultati dimagranti, bisognerebbe alzare il dosaggio. Il problema è nelle controindicazioni, che hanno un impatto significativo sulla salute cardiovascolare, tanto che si è parlato di una correlazione tra il mirabegron e l’aterosclerosi. Motivo? Proprio la conversione del grasso corporeo in grasso bruno porterebbe al rilascio di acidi grassi che sono dannosi per la salute del cuore.
Quindi sì, il mirabegron stimola il metabolismo, ma no, non si può assolutamente usare come farmaco dimagrante.