Last Updated on 17 Ottobre 2022 by Eleonora Bolsi
Oggi vi parlo del nuovo libro di Giulia Biondi, Le diete che ti hanno rovinato la vita (edizioni Mondadori).
Un libro che considero importante per tutte le persone che sono ossessionate dalle diete e non riescono mai a raggiungere i risultati che vorrebbero… Ma che, al tempo stesso, finiscono per stare sempre a dieta.
Queste persone, e forse tu sei una di loro, non hanno in realtà nessuna colpa.
Sono convinte, perché così è stato loro detto e ripetuto, che per dimagrire occorre mangiare meno e muoversi di più, e mettono in pratica questo consiglio. Il problema è che mangiare meno e muoversi di più è una semplificazione madornale.
Mangiare meno, ma quanto meno?
Muoversi di più, quante ore a settimana?
E spesso vogliono dimagrire anche quando non ne avrebbero minimamente bisogno. Ciò nonostante di recente una ricerca abbia stabilito che chi ha reali problemi di salute a causa dei chili di troppo, se si mette a dieta tende a mantenere il peso perso. Parliamo di persone affette da obesità di primo o secondo grado.
Tutte le altre? Con loro la dieta fallisce.
Queste persone in genere si dividono in due categorie.
- Quelle perennemente a dieta
- altre che invece provano tutte le diete per dimagrire, finendo poi per non capire più quale sia la dieta corretta.
Tutti questi meccanismi comportamentali sono figli della cosiddetta “diet culture”, ovvero quel sistema culturale che è incentrato attorno al concetto di dieta dimagrante e di dimagrimento come chiave del successo personale.
Quello che io di solito chiamo il “business delle diete”.
Ora: se ti ritrovi in questa descrizione, pensi che le diete ti abbiano peggiorato la qualità della vita e adesso non sai più cosa mangiare, il libro di Biondi fa sicuramente al caso tuo. E probabilmente potresti regalarlo a tantissime altre persone, facendo un regalo a colpo sicuro.
Adesso te ne parlerò più in dettaglio.
Le diete che ti hanno rovinato la vita: il libro di Giulia Biondi
Dottoressa in Biologia della nutrizione, con una specializzazione in Scienza dell’alimentazione e dietetica applicata, fabbisogni nutrizionali negli sportivi e una in Nutrizione clinica, la dottoressa Biondi ha ideato il metodo Bilan-ciamo / No more diet.
In “Le diete che ti hanno rovinato la vita”, Biondi, attraverso la storia di una sua cliente, Sofia, storia che si trasforma in un lungo dialogo, offre una guida di sana alimentazione come alternativa alla diet culture. Ma non solo.
-
Spiega le differenze tra fame nervosa, ormonale e fisiologica, come funziona il metabolismo e quanti metabolismi abbiamo, i fattori che determinano la ritenzione idrica, i miti da sfatare sull’allenamento.
-
Affronta il problema della disponibilità energetica, a cui in genere si fa riferimento con l’esempio della macchina a corto di benzina.
La disponibilità energetica è la benzina, sotto forma di energia data dalle calorie, e il motore è il nostro corpo. Chiaramente, meno calorie si introducono, più il nostro corpo macchina andrà a rilento nei processi fisiologici.
Se assumo solo 1200 calorie mangio quanto un bambino piccolo, se mi alleno, spendo una parte di queste calorie, e quello che rimane deve servirmi per la digestione, per la concentrazione, insomma, per il mantenimento di tutta la macchina.
Va da sé, che con poca benzina la macchina non va.
E quindi ci ritroviamo con problemi digestivi, stitichezza, ritenzione, confusione mentale, debolezza.
Ci sono alcune ingenuità nel libro, ma parliamo di cose trascurabilissime.
E’ stato scoperto per esempio che chi mangia poco, non può energeticamente spendere molte calorie durante l’allenamento. Una persona che assume 1200 calorie difficilmente con l’allenamento ne brucerà 500 o 700 come nell’esempio del libro.
Inoltre, studi recenti danno al grasso corporeo un ruolo molto più attivo di quanto spiega Biondi.
Il grasso corporeo è implicato nella regolazione della termogenesi non indotta dalla dieta, nella regolazione del sistema immunitario, e tramite la chemio-segnalazione, dialoga con il nostro cervello, condizionando per esempio la fame.
Molto utile e immediato invece è il discorso dell’abbinamento dei colori ai nutrienti che ci viene spiegato.
Tante persone tuttora fanno fatica a capire quando un alimento ha una prevalenza di carboidrati e quando no.
Un esempio sono i dolci confezionati, come i biscotti.
Molti credono che i biscotti siano solo zuccheri, quando in realtà contengono anche molti grassi.
Il metodo dei colori proposto da Biondi può essere utile a chiarirsi le idee su cosa mettiamo a tavola.
Un altro discorso molto bello presente in questo libro, che le persone da mia esperienza faticano a recepire, è quello della soggettività.
Come scrive Biondi, “Ognuno di noi è diverso da chiunque altro e, se anche tutti facessero le stesse cose, otterrebbero comunque risultati differenti”. Questo vuol dire che imitare la dieta dell’amica di Facebook non ci darà gli stessi risultati, e neanche quella di nostro fratello o nostra sorella.
Bisogna essere capaci di prendersi cura di sé riflettendo sul fatto che sì, siamo esseri umani, e quindi abbiamo in genere un fegato e due reni. Ma il nostro profilo ormonale, il nostro quotidiano, le nostre abitudini, le nostre esperienze, e non soltanto il nostro genere sessuale o la nostra altezza o peso, hanno un effetto sui nostri obiettivi alimentari e anche di dimagrimento.
Inoltre viene spiegato perché le diete che vanno di moda oggi non funzionano per dimagrire.
Tra i metodi criticati, quello del digiuno intermittente, il detox, gli integratori, le diete senza carboidrati, generalmente chetogeniche o proteiche (no, una dieta proteica e una dieta chetogenica non sono la stessa cosa, altra piccola inesattezza).
Oppure si sfatano miti come quello del dimagrimento localizzato con la sola alimentazione.
O si sottopongono al vaglio nutrizionale mode come quella dei prodotti fit e light, delle ricette fit e di tutto quello che alimenta il sistema del business dietetico.
Insomma, trovo questo libro interessante e utile nella maggior parte dei casi a fare tabula rasa dei preconcetti e dei condizionamenti causati dalla diet culture.
Ma anche dall’eccesso di informazioni e storie che rischia di confonderci e farci perdere il contatto con un’alimentazione sana, genuina e semplice.
I concetti da imparare per perdere peso sono pochi ma buoni, come dovrebbe essere.
Viene spiegato come fare il giusto taglio calorico, come uscire da una situazione di riduzione del metabolismo grazie alla reverse diet (spoiler: bisogna mangiare. Ma Biondi spiega come), come conoscersi a fondo e sapere come nutrirsi prima per stare bene con sé stessi e tornare a una salute ottimale.
E poi, se ce n’è l’esigenza, anche per dimagrire.
Trovi il libro nelle librerie, e se non c’è puoi ordinarlo. In alternativa, ecco il link di acquisto su Amazon.