Last Updated on 8 Ottobre 2024 by Eleonora Bolsi
(ultimo aggiornamento: 8/10/2024)
Ne avevo già parlato in un precedente articolo, in cui spiegavo per quale motivo il consumo della “nostra soia” è differente dal consumo che gli orientali fanno della “loro” soia. E nel nostro caso è un consumo che andrebbe moderato. Vedremo quindi se latte di soia e tofu fanno male, così come non è sano in generale mangiare troppi alimenti che derivano dalla soia.
Su questo argomento è stato scritto in maniera molto approfondita un libro, The Whole Soy Story, della dottoressa Daniel. La quale dal 2005 manda avanti una lotta perché i benefici della soia, soprattutto di natura cardiovascolare, vengano rivisti alla luce della qualità della soia che arriva sulle nostre tavole.
TOFU E LATTE DI SOIA OCCIDENTALI VS. ORIENTALI: QUAL E’ LA DIFFERENZA?
Moltissime persone che consumano tofu e latte di soia in alternativa ai prodotti animali, pensano che le proteine vegetali, di qualunque tipo siano, sono sempre meglio delle proteine animali. Ahimè non è esattamente così, ma non voglio divagare.
Inoltre, se le popolazioni orientali mangiando ogni giorno soia e prodotti della soia e stanno benissimo, per quale motivo noi non possiamo mangiarne? Insomma, latte di soia e tofu fanno male o sono un cibo salutare?
Il problema della soia è a monte.
Esiste infatti una sostanziale differenza tra la soia e i suoi derivati che consumiamo noi e quella che consumano gli asiatici.
I prodotti della soia occidentali sono ottenuti dalle proteine della soia, a cui per estrazione meccanica viene tolto l’olio. La soia inoltre non sarebbe integrale, ma raffinata. E ancora prima di essere lavorata, non subirebbe alcun passaggio per essere ripulita dagli anti-nutrienti e dai pesticidi. In Oriente non solo si consuma la soia integrale, ma questa viene trattata, insaporita e in alcune preparazioni fermentata. La fermentazione è un passaggio cruciale per ridurre gli anti-nutrienti e favorire i microrganismi benefici da fermentazione. E questo è particolarmente vero nel caso della soia. Il tofu fermentato o sotto conserva, il tempeh, il natto, la salsa di soia fermentata e la soia fermentata sono prodotti diversissimi rispetto ai loro sbiaditi parenti occidentali.
Il tempeh, nato in Indonesia, è il cibo a base di soia più consumato agli indonesiani: segue il tofu, mentre scarsissimo è l’uso di latte di soia. Il tofu viene spesso cotto, insaporito con aceti, erbe aromatiche, pasta fermentata di pesce, salsa di soia fermentata, spezie. Se il tofu non è fermentato, l’abbinamento con salse fermentate e intingoli vari riesce a ovviare ai pericoli del tofu. Una cultura del tofu che noi non conosciamo minimamente. E che fa sì che non possiamo davvero paragonare il nostro modo di mangiare tofu a quello degli orientali.
Se ne parla qui, qui, qui, qui e qui, volendo limitarmi alle fonti in italiano. Altrimenti ci sono ovviamente le fonti in inglese.
LE CONSEGUENZE DEL CONSUMO DI LATTE DI SOIA, TOFU E ALTRI PRODOTTI
I fitoestrogeni in eccesso della soia, raffinata e non integrale, trattata ma non fermentata né associata a ingredienti che ne favoriscono l’assimilazione, potrebbe avere un impatto negativo sulla nostra salute. Il consumo interagisce con la tiroide, può causare gonfiore e problemi intestinali, problemi di sviluppo e pubertà precoce nei bambini, di fertilità negli adulti. Inoltre aumenterebbe i rischi di alcune neoplasie. Tofu e compagnia non sono il cibo anticolesterolo che immaginiamo, va aggiunto. In molti soggetti aumenta i livelli di omocisteina, favorendo le malattie cardiache.
Un ragazzo vegetariano commenta così il libro della dottoressa Daniel.
“I suffered from a compromised Thyroid due to my reliance on Tofu, Soy Milk, and phony burgers to get me through the day. I suffered doubly, from the poor palatability of the products, as well as their hidden hormones. The resulting Thyroid complications, flatulence, and loss of libido caused much unnecessary suffering. I have studied about Soy independently, being a Pharmaceutical chemist. So am somewhat familiar with some of the problems associated with the modern processed varieties”.
Ovvero: ha sofferto di problemi di tiroide legati al consumo massiccio che faceva di tofu, latte di soia e burger vegetali. Ha avuto altri effetti collaterali come flatulenza e perdita di libido, crampi. Avrebbe poi studiato da chimico farmaceutico i danni della soia, si sarebbe trovato in linea con le ricerche della dottoressa.
Uno degli effetti del metabolismo basso riguarda la digestione.
Pancia gonfia e flatulenza, difficoltà digestive, tendenza a sviluppare sensibilità e allergie.
Sì, ma i dati scientifici? Qualche studio? Ce ne sono molti: una importante meta-analisi stabilì che gli isoflavoni della soia non danno problemi ormonali negli uomini (sul testosterone, per esempio, e la fertilità). Ma gli autori avvertono che ci si riferisce a un periodo di consumo inferiore ai sei mesi. La ricerca più completa è a parer mio questa del 2012. Qui gli esperti affermano che, visti i risultati contrastanti delle precedenti ricerche, si attendevano nuovi studi che prendessero in considerazione campioni più ampi. O ancora facessero differenze tra i tipi di soia consumata, e soprattutto considerassero un periodo più lungo dei sei mesi.
Il mio consiglio è quindi di evitare ogni prodotto della soia che non sia integrale o fermentato o sotto conserva (se lo trovate). E se proprio amate la soia, di non mangiarla più di uno o due volte a settimana.