Last Updated on 10 Marzo 2019 by Eleonora Bolsi
La dieta metabolica è un metodo ideato dal medico italo-canadese Mauro Di Pasquale, il quale sfrutta il principio della chetosi (una dieta ricca di grassi e a bassissimo contenuto di carboidrati) per dire che mangiando grassi e proteine in quantità moderata e riducendo i carboidrati a venti/trenta grammi al giorno riuscirete a perdere peso senza difficoltà.
Dunque la dieta metabolica è in parte una dieta chetogenica, in parte è una dieta di segnale. Secondo il suo ideatore la dieta permette di riattivare il metabolismo lento, spingendo il corpo a bruciare grassi dopo averlo affamato di zuccheri, e avere quindi depauperato le riserve di glicogeno epatico e muscolare (ovvero le riserve di carboidrati del nostro corpo).
Se l’organismo impara a bruciare grassi, andrà a intaccare le riserve di grasso, meccanismo noto come lipolisi. Ovvero: al posto dell’insulina, che trasporta zuccheri e amminoacidi nelle cellule dei tessuti insulino-dipendenti (tra cui il tessuto adiposo), si attivano degli ormoni iperglicemizzanti che svuotano gli adipociti e consentono agli acidi grassi la tramutazione in corpi chetonici, in un processo noto come ossidazione.
In pratica, sono i grassi a fornire energia al posto dei carboidrati.
Ma questo vuol dire che si riduce la massa adiposa?
Non precisamente. Mettere il corpo in modalità bruciagrassi e perdere grasso corporeo sono processi differenti. Posso usare grassi per produrre energia, ma posso mangiare tanto e accumulare comunque troppi grassi che verranno stoccati come riserva. Dunque da un lato tolgo, dall’altro metto.
Altro problema è che una dieta chetogenica classica rischia di creare a lungo andare insulino resistenza ed efficienza metabolica, probabilmente causata dal fatto che per usare i grassi a scopo energetico entrano in gioco anche i cosiddetti ormoni dello stress.
La dieta metabolica di Di Pasquale cerca di risolvere i problemi e i limiti di una dieta chetogenica classica introducendo una variante, che ricorda appunto una dieta di segnale.
La dieta metabolica prevede due fasi:
- La prima fase è appunto quella di scarico e di ricarica o fase di prova: dai dodici ai quattordici giorni, si deve stabilire il minimo dei carboidrati di cui avete bisogno per stare bene. Lo zucchero è bandito, al massimo il dolcificante. Per il resto non ci sono altri limiti, neanche un tetto calorico: semplicemente si riducono i carboidrati fino a una quota che non ci sembra impossibile da mandare avanti. 12 giorni di dieta chetogenica, e due di ricarica glucidica.
- La seconda fase è quella della vera dieta metabolica: una volta capito il vostro quantitativo minimo di glucidi, le giuste proteine per saziarvi (meglio non andare oltre il 30% del fabbisogno totale, sebbene si possa arrivare anche al 40%) e tanti grassi per sopperire alla mancanza di energia data dalla carenza glucidica, dovete seguire questo modello per 5 giorni, e poi sabato e domenica fare la ricarica come il tredicesimo/quattordicesimo giorno.
Vediamo ora in dettaglio le due fasi della dieta metabolica.
PRIMA FASE DIETA METABOLICA
La soglia minima giornaliera di carboidrati è di trenta grammi (è pochissimo, ed equivale a tre porzioni di verdura e un paio di latticini) per dodici giorni e se iniziate a stare male perché 30 gr. sono pochi aumentate di dieci grammi per volta finché in due giorni (quelli del fine settimana) non arrivate alla fase di ricarica.
Nei primi dodici giorni, occorre dunque mangiare 30 grammi di carboidrati al minimo e 50 grammi al massimo se non riusciamo altrimenti, e il resto della dieta va ripartito tra grassi e proteine in una proporzione di circa 2:1. Per esempio: 60% di grassi, 30% di proteine, 10% carboidrati. Oppure: 65% di grassi, 35% di proteine e 5% di carboidrati.
I due giorni successivi prevedono invece una fase di ricarica di carboidrati, almeno per il 50%. Grassi e proteine si dimezzano.
Questo metodo è conosciuto anche come dieta chetogenica ciclica. (SEGUE A PAGINA DUE)