Last Updated on 14 Dicembre 2018 by Eleonora Bolsi
Ecco una storia divertente.
Un gruppo di ricercatori della Stanford University recluta 223 persone per un progetto affascinante della durata di un anno. Combinare attività fisica e piano alimentare secondo una dieta del DNA che avrebbe permesso a ogni partecipante di dimagrire in modo personalizzato.
I risultati sono stati sconcertanti. E sono stati sconcertanti a detta degli stessi ricercatori, che hanno ammesso di avere usato l’idea di una dieta del DNA solo per valutare la possibilità di un effetto placebo. In pratica, la dieta del DNA non era vera.
I ricercatori si sono limitati a dividere i partecipanti in due gruppi e dare loro queste informazioni.
Un gruppo era studiato per il gene CREB1 legato a una maggiore capacità di sforzo aerobico, l’altro gruppo era studiato per il gene FTO, legato a un maggiore senso di fame.
A questo punto gli scienziati hanno iniziato a “barare”. Ad alcuni del primo gruppo hanno detto di avere questo gene particolarmente forte, anche se non era vero. Ad altri che erano meno sensibili all’azione di questo gene.
Anche se non era vero.
I primi si sono esercitati molto di più, dicendo che si sentivano portati. I secondi si esercitavano più svogliatamente e mollavano prima dicendo che non ce la facevano.
Stessa cosa per il gruppo FTO. Ad alcuni è stato detto per finta che erano più suscettibili all’azione di questo gene, dunque sentivano la fame più degli altri. Ad altri è stato detto, sempre per finta, di essere più resistenti a questo gene, e quindi di avere meno senso di fame.
Risultato? Nonostante entrambi i sottogruppi avessero consumato un frullato da 480 calorie prima dell’attività fisica, chi credeva di essere più sensibile al gene FTO si lamentava di avere ancora fame.
Chi credeva di essere più resistente, diceva di sentirsi ancora sazio.
L’obiettivo dei ricercatori non era ovviamente di prendere in giro i volontari sull’efficacia di una dieta del DNA.
Ma di valutare come determinate informazioni abbiano sulle persone un effetto placebo molto spiccato, che influenza il loro comportamento alimentare e il loro stile di vita, sebbene sia infondato dal punto di vista scientifico.
Inoltre, spiegano, oggi si fa un gran parlare di dieta del DNA, e fioccano aziende che propongono dei test alle persone di modo da permettere loro di personalizzare la dieta e lo stile di vita. Ma, dicono i ricercatori, questi test di dieta del DNA a tutt’oggi non sono supportati da evidenze scientifiche.
E lo studio che ha rivelato il grosso peso dell’effetto placebo spiega anche che chi è entusiasta di queste diete basate sulla genetica non lo è perché esse funzionano, ma perché lui ci crede per primo.