Presentata come una “dieta non dieta”, il metodo Adamski o dieta Adamski è un metodo per dimagrire e ristabilire la propria salute (specialmente per problemi circolatori, articolari e osteoarticolari, di pelle, di respirazione) attraverso un miglioramento della digestione che consta di una semplicissima regola. Prima vi spiegherò di cosa si tratta e solo in seguito tireremo le conclusioni.
Innanzitutto sarebbe meglio parlare di metodo Adamski e non di dieta Adamski.
Il metodo Adamski non è una vera e propria dieta, quanto una regola alimentare: dunque non ci sono cibi da escludere, semmai cibi da assumere in un certo modo, secondo certe condizioni, non ci sono quantità eccetera.
Il metodo Adamski: cos’è?
Messa a punto dal naturopata e osteopata dottor Frank Laporte-Adamski, di nazionalità francese ma che ha conseguito il suo titolo di Heilpratiker in Germania e che vive da vent’anni in Italia, il metodo Adamski verte intorno alla corretta digestione, attraverso due tecniche:
- una correzione alimentare che si basa su una regola e che prevede miglioramenti in 3/4 giorni
- una manipolazione, ovvero l’utilizzo di tecniche manuali per ridurre la sintomatologia del paziente.
Chiaramente ci occuperemo solo del primo aspetto, analizzandolo.
Il metodo Adamski: la regola fondamentale
Secondo il metodo Adamski, gli alimenti si dividono in “veloci acidi” e “lenti non acidi” (definizioni di sua invenzione).
Ho pensato che si riferisse al ph, e che quindi il metodo proposto fosse simile alla dieta alcalina, nota bufala dietetica. Ma Adamski spiega che questa classificazione in acido/non acido non riguarda il ph degli alimenti né la loro struttura molecolare (che non è necessario analizzare).
Quindi il primo problema riguarda la definizione: definire cosa sia acido, definire cosa sia veloce o lento: di veloce o lenta digestione?
Gli alimenti veloci acidi non vanno mai mischiati con gli alimenti lenti non acidi: è proprio questa combinazione, che però se non analizziamo la struttura molecolare degli alimenti non sarà chiara, che secondo il dottor Adamski causa problemi di assorbimento intestinale e problemi di funzionalità intestinale. E da qui, nascono le malattie.
Il metodo Adamski: cibi veloci acidi
Alla categoria dei cibi “veloci acidi” che però non sappiamo con che criterio è stata messa a punto dal dottore, visto che non ci sono chiari i termini con cui la definisce, rientrano: tutta la frutta, i pomodori, il limone, il peperone, la zucca, il peperoncino, le melanzane, il melone e il miele, e gli yogurt. Da notare che la cottura e l’essiccazione non cambiano la natura veloce acida di questi alimenti.
Tutti gli altri cibi sono classificati come lenti non acidi.
Ah, ok. A prima vista, sembrerebbe che la classificazione combini la frutta con le solanacee, ma in questo caso mancano le patate.
Come mangiare certi cibi
Secondo la dieta Adamski o dieta non dieta, i cibi veloci acidi vanno mangiati separatamente e mai in correlazione con i cibi lento acidi.
Tutto qua. Ovviamente potete fare la prova. Ma bisogna considerare due cose.
- Non c’è un nesso causale tra l’ingestione della frutta e gli stessi disturbi intestinali. Tuttavia, se hai problemi di gonfiore e digestione, magari appesantire la digestione con le fibre della frutta, l’acqua in più che forniscono come cibo idratato e il fruttosio/glucosio che si aggiungono al carico glicemico complessivo del pasto può essere un problema. Ma la soggettività di questa cosa e il fatto che dal punto di vista scientifico non esistono ragioni per cui la frutta vada consumata lontano dai pasti (fonte) non rendono la frutta una causa di problemi digestivi.
- In quanto a pomodoro, peperone, zucca, peperoncino, limone, che secondo il dottor Adamski non vanno mangiati con altri alimenti, quindi niente pasta al pomodoro, niente pollo al limone, niente marmellata sul pane, niente minestrone con la zucca.
La domanda è: ma perché? Come fa il limone sul pesce ad appesantire il pasto e rallentare la digestione? Soprattutto nel caso di un pasto a base di carne o legumi, il limone o altra fonte di vitamina C facilitano l’assorbimento del ferro di questi alimenti.
Perché la zucca non deve combinarsi con la carne o la pasta o il riso e la zucchina sì?
Secondo il medico, questi alimenti veloci acidi fermentano facilmente, rallentando la digestione se associati agli altri alimenti lenti non acidi.
Il metodo Adamski: altre regole
Le regole non finiscono qui: il latte non si può associare al caffè. La frutta va mangiata non oltre le 17 perché altrimenti il corpo non la digerisce bene (una cosa pericolosamente simile alla bufala dei carboidrati che non vanno assunti di sera). Se associ un cibo acido a uno non acido la digestione si allungherà.
Infine, anche la terminologia usata nel libro, La Rivoluzione Alimentare, mi ha lasciato perplessa: manutenzione del tubo digerente, cervello ben irrigato…
Per vedere se il metodo funziona, in conclusione, provatelo, basta applicare la regola che ho spiegato.
Se tra qualche giorno vi sentite meglio, potete sempre acquistare il libro e approfondire il metodo. Ma la mancanza di argomentazioni scientificamente attendibili, rende a mio avviso questo metodo efficace quanto può esserlo la dieta del gruppo sanguigno, la dieta alcalina o altre diete i cui effetti dimagranti sono da attribuirsi non tanto alla validità del metodo in sé, quanto agli effetti indiretti del metodo stesso (esclusione di alcuni cibi, riduzione calorica anche se indiretta, semplificazione dei metodi di preparazione e cottura dei cibi eccetera).
Potete comprare il libro del dottor Adamski qui.