Last Updated on 9 Novembre 2016 by Eleonora Bolsi
2) Come mai, da medico e geriatra, lei ha scelto di occuparsi di alimentazione e in particolare di Bioterapia Nutrizionale?
Nella struttura in cui lavoravo come geriatra ho iniziato, per motivi diversi, ad occuparmi anche di nutrizione. Dopo un periodo di apprendimento “sul campo”, mi sono iscritta alla scuola di specializzazione in Scienze dell’Alimentazione dell’Università degli studi di Roma “La Sapienza” con il meraviglioso Prof. Carlo Cannella. È stato tuttavia l’incontro con la prof.ssa Domenica Arcari ad aprire ai miei occhi un modo nuovo e affascinante di usare l’alimento, non più legato ad un calcolo freddo e schematico delle calorie e dei rapporti tra zuccheri grassi e proteine, ma lanciato verso sfide nuove e ardite: curare con il cibo.
3) I quattro casi clinici descritti nel suo libro, si sono risolti, con tanto di prove a documentarlo, attraverso l’alimentazione, ovvero con una dieta specifica. Secondo lei qual è la cosa che più ha spinto i pazienti a considerare una terapia alimentare per risolvere i loro problemi di salute? Cosa insomma li ha convinti?
I casi trattati nel mio libro sono emblematici di come la cura nutrizionale si possa esprimere anche laddove sembri poco pertinente l’utilizzo di una dieta e, di conseguenza, possa risultare strano che venga scelta da un paziente come cura. Se però si antepone che le persone trattate nel testo abbiano, nel corso delle loro malattie, tentato di tutto e per lungo tempo senza successo con le tradizionali offerte farmacologiche, viene naturale interpellarsi anche su una proposta nuova e diversa. La rapidità degli effetti benefici, già dai primissimi giorni di dieta specifica, ha poi motivato a continuare un percorso tanto insolito.
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