mercoledì, Ottobre 30

Integratori dimagranti efficaci: il caso della rutina

Last Updated on 10 Marzo 2019 by Eleonora Bolsi

Oggi voglio parlarvi della rutina, una sostanza naturale contenuta in alcuni alimenti, che potrebbe essere alla base di nuovi integratori dimagranti efficaci in seguito ai nuovi studi che la collegano alla perdita di peso. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
La rutina è un glicoside flavonoico, che, sebbene non sia essenziale nell’uomo, ha una funzione antiossidante molto importante, tanto da essere chiamata anche vitamina P: è presente naturalmente nel vino rosso, nel grano saraceno (alimento che non a caso fu protagonista della dieta Le BootCamp di Valerie Orsoni), negli agrumi, nei frutti rossi e in particolare nel gelso. Dunque chi è scettico di fronte a questi integratori può sempre incrementare la normale dieta di questi alimenti, tuttavia già da tempo in commercio esistono degli integratori a base di rutina.

Finora infatti la rutina era indicata come sostanza efficace per un migliore microcircolo e il benessere di cute e capelli.
Già lo scorso anno tuttavia uno studio su dei ratti obesi e messi all’ingrasso, aveva dimostrato che la rutina era efficace nell’aumentare sia il numero ce la dimensione dei mitocondri, deputati alla respirazione cellulare e all’utilizzo dei substrati energetici. Più la nostra attività mitocondriale è ottimizzata, più in sintesi quello che mangiamo viene bruciato, per esempio per produrre calore, mentre gli acidi grassi vengono più facilmente ossidati, quindi viene favorita la lipolisi. Adesso un nuovo studio, sempre sui topi e da parte della stessa équipe, suggerisce che la rutina può stimolare la conversione degli adipociti bianchi (la ciccia comunemente intesa) in adipociti bruni (particolari adipociti che aumentano il metabolismo influendo sulla termogenesi).

Chiaramente, si tratta di studi su topi: ma gli studi sulla rutina sono promettenti e probabilmente daranno il via a degli integratori dimagranti efficaci per i pazienti obesi o sovrappeso. Bisognerà solo stabilire la dose efficace per l’uomo (dopo aver confermato effetti simili a quelli sui topi).