martedì, Ottobre 15

Il rischio di metalli pesanti rende la paleodieta pericolosa

La paleodieta è pericolosa?
Senza dubbio esistono alcuni lati oscuri in questa alimentazione che si ispira all’uomo primitivo, per cui non si mangiano cereali, legumi e derivati del latte. Ovvero controindicazioni che negli ultimi anni sono venuti alla luce grazie a una serie di ricerche.

Dalla riduzione dell’ormone della longevità se la dieta è povera di carboidrati, a maggiori rischi cardiovascolari fino a una esarcebazione dei rischi di psoriasi se la dieta prevede troppi grassi, questi e altri problemi renderebbero la paleodieta pericolosa se fatta sul lungo termine.

Sappiamo inoltre che è azzardato parlare di alimentazione dell’uomo primitivo come di un modello dietetico preciso.

Dallo studio più recente dei reperti si è scoperto già da qualche anno che anche nel Paleolitico si consumavano semi da cereali e legumi, mentre il consumo di formaggi è addirittura risalente al Neolitico. 

Oggi, un nuovo studio invece affronta il rischio di contaminazione di metalli pesanti legato alla paleodieta.

CONTAMINAZIONE METALLI PESANTI RENDE LA PALEODIETA PERICOLOSA

PESCE PALEODIETA

Uno studio sui reperti degli uomini di Stone Age ha infatti scoperto che l’uomo primitivo aveva alti livelli di cadmio, piombo e mercurio che si sono accumulati nello scheletro. Il che suggerisce un avvelenamento da metalli pesanti con valori di 22 volte superiori al limite di sicurezza.

L’uomo primitivo di Stone Age, periodo del paleolitico, mangiava molto pesce, in particolare merluzzo e altri pesci di grossa taglia.

In assenza di una dieta più variegata, che cioè contempla cereali, frutta e legumi, mangiare pesce più di quattro volte a settimana può creare lo stesso rischio anche nell’uomo moderno.

Soprattutto se consideriamo le tendenze degli ultimi anni.

Per esempio la moda degli integratori di alghe, piante che hanno una capacità assorbente elevata di metalli pesanti, e degli integratori di olio di pesce, in cui spesso troviamo tracce di metalli che rendono controindicata l’assunzione sul lungo termine. 

Lo studio è in linea con la recente scoperta che una dieta pesco-vegana può portare a un accumulo pericoloso di mercurio.

L’altro problema è il profilo amminoacidico. Di recente si è scoperto che mangiare troppa carne e pesce, assieme alla soia, significa aumentare il consumo di amminoacidi solforati, legati a sindrome metabolica e rischio di morte precoce.

Approfondimenti. 

Su Dcomedieta abbiamo affrontato spesso il discorso dell’intossicazione da metalli pesanti.
Se ti interessa l’argomento, leggi la dieta senza nichel e il protocollo dietetico per la disintossicazione da metalli pesanti.