mercoledì, Ottobre 30

Esercizi di acquagym in mare senza sembrare ridicoli

Last Updated on 12 Luglio 2018 by Eleonora Bolsi

mareginnasticaNon so voi, ma io quando sono al mare penso a divertirmi e a rilassarmi, la ginnastica vera la faccio fuori, in altra sede. Ogni volta che leggo degli articoli sulla ginnastica da fare in mare, viene consigliata la corsa con i polpacci nell’acqua o gli scatti in acqua mentre si corre. Ora, vorrei che voi immaginaste la scena. Agosto, gente dappertutto.
Scenario A: spiaggia sabbiosa, manco un sassolino, invasa dai bagnanti. Vi ci vedete correre come dei matti e liberamente per metri e metri, con l’acqua ai polpacci, e addirittura fare gli scatti? A parte rischiare di travolgere bambini urlanti, nonne che vorrebbero entrare poco alla volta in acqua e voi le state schizzando con apparente sadismo, signore con la crocchia di capelli abnorme per non rovinarsi la messa in piega del parrucchiere, e che vi potrebbero uccidere per un movimento falso, il punto è proprio immaginare voi stessi correre e scattare con il corpo al vento e le gambette in acqua come se foste in Laguna Blu, mentre invece siete a Riccione. Insomma, un po’ di dignità.

Scenario B: come lo scenario A, ma c’è meno gente, perché ci sono gli scogli. Chi si cala in acqua lo fa con la grazia dell’elefante nel negozio di porcellane. Stanno tutti con le scarpette da scoglio, dove cavolo vi mettete a correre? Non è free climbing, non c’è l’arrampicata, è acquagym. Invece dopo aver superato indenni gli scogli della riva, siete già all’acqua alta. Come fate a correre sull’acqua alta, chi siete voi, Gesù? Se a questo aggiungete l’ilarità che potete suscitare in chi vi guarda, (“Mamma, mamma, guarda, guarda che fa quella!” oppure “Mamma, perché il signore salta così, sta male?”), capite che non potete prendere certi consigli alla lettera.

C’ è anche uno scenario C: la piscina. In questo caso vale lo scenario B, ma con la folla dello scenario A. In pratica un inferno al cloro.

Ora, probabilmente questi stessi consigli vengono scritti da gente che va nell’eremo tropicale a farsi le vacanze, l’isolotto con due palme ai due angoli della vostra visuale. Altrimenti non si spiega, cioè io non me lo spiego.
Detto questo, vi spiego io tre modi per farsi un figurino (e anche un mazzo a tarallo) mentre siete in acqua, facendo anche i fighi in  spiaggia (nessuno può dirvi niente) e sembrando dei comuni bagnanti che si stanno divertendo a mare. (segue a pagina due)