Last Updated on 25 Ottobre 2015 by Eleonora Bolsi
2) Non pensa sempre al cibo: se il cibo è una nostra preoccupazione costante, se quando mangiamo a pranzo ci pregustiamo la merenda, o quando andiamo a letto la sera pensiamo alla colazione, o seguiamo ossessivamente programmi di cucina, o diete, o parliamo di macronutrienti tutto il giorno, ebbene, qualcosa NON va.
3) Non corre ai ripari se mangiano troppo: la persona con un normale rapporto con il cibo è quella che va in pizzeria, esagera, e il giorno dopo se ha fame mangia, se non ha fame mangia di meno, ma non si punisce. Non fa sessioni estenuanti di palestra, non pensa a fare il detox o il digiuno.
4) Non si abbuffa per frustrazione: è normale accoccolarsi sul divano e desiderare di sgranocchiare qualcosa. Ma se appena ci succede qualcosa di storto corriamo al supermercato o scendiamo giù in rosticceria o apriamo il frigorifero con pensieri come “stasera voglio farmi del male”, “me lo merito”, “è il mio giorno da abbuffata”, allora possiamo sospettare una dipendenza da cibo.
5) Non cerca l’alimentazione perfetta: le persone con un normale rapporto con il cibo non cercano di capire i rischi per la salute di ogni cibo che portano alla bocca, e, per quanto possano adottare delle buone abitudini, non si ossessionano troppo, ma cercano di rispondere automaticamente al loro bisogno di cibo in questo mod0: se ho fame, mangio.
6) Non fa del cibo o della dieta un modo per rovinarsi la vita: immagino che l’obiettivo di molti di noi sia di vivere bene, serenamente, se non proprio felicemente. Sbagliare in vista di questo traguardo è umano, per esempio per salute e alimentazione. Ma se avere il peso forma o un’alimentazione davvero sana ha reso la nostra vita un inferno, in cui pensiamo al cibo h24, la vita ce la stiamo rovinando. E con uno stress inutile.