Non sono ovviamente sempre d’accordo con quello che scrivo, quando ad esempio divulgo delle notizie che non amo, ma di cui scrivo uno per informare, due perché, se sono diete o comportamenti pericolosi per la salute, nulla mi vieta di esprimere la mia opinione a margine di una notizia. Come in questo studio, che spiega per quale motivo un genitore responsabile non dovrebbe mettere a dieta la propria figlia, mai, perché se la prima dieta è precoce, il rischio di sviluppare problemi di salute nella vita adulta sarà poi più alto. Tali problemi da adulti sarebbero: alcolismo, disturbi alimentari, rischio di obesità. Gli esperti non sanno spiegare il motivo di questa associazione dieta per bambini/malattie da adulti, ma lo studio su larga scala che hanno condotto sembrerebbe sottolineare una pericolosa correlazione.
Ora, essendo io la prova vivente che questo non accade, e che la dieta a dodici anni mi ha salvato da un’adolescenza da obesa, bisogna ovviamente chiarirsi su quando è utile mettere i propri figli a dieta e cosa si intende per dieta. Si deve correre ai ripari quando il bambino è sovrappeso o obeso secondo il parere del pediatra. In genere ogni pediatra o medico dice al genitore di prendere provvedimenti in tal senso. Il che non significa mettere i propri figli a stecchetto, ma abituarli a un’alimentazione corretta, educarli a un maggior consumo di frutta e verdura, coinvolgerli nella preparazione di cibi sani. Insomma, in ogni cosa deve esserci criterio. Quando feci la dieta a dodici anni non c’era medico che si lamentasse con mia madre per i miei chili di troppo. Ginnastica e molte più verdure.
Avevo tuttavia dodici anni. Sarebbe incauto mettere i propri figli a dieta a cinque anni, come si legge nei commenti a questa notizia.
Più che altro, lo studio avverte che l’obiettivo è una alimentazione sana, concordata con il medico, non una dieta rigida, né le pesate sulla bilancia. Né parlar loro di “dieta”.
