Last Updated on 5 Agosto 2024 by Eleonora Bolsi
Di recente, come riportato dai notiziari, un signore di 43 anni, in forte sovrappeso, avrebbe fatto causa a una nota compagnia che vende programmi dietetici a pagamento, in particolare chetogenici. L’uomo, affetto da diabete, ha avuto seri problemi di salute seguendo una loro dieta ricca di grassi e con carboidrati del tutto o quasi assenti.
Infatti, è arrivato a mangiare su base quotidiana un numero allarmante di uova, ma anche panna e mascarpone, al fine di perdere in fretta qualcosa dei suoi 150 chili. Il tutto spendendo oltre 2500 euro.
Il problema non riguarda soltanto quest’uomo.
Sulle pagine dei giornali, sui social e sul web, moltissimi danno informazioni lacunose, fuorvianti e persino non scientifiche sulla dieta chetogenica, in particolare presentandola come un metodo per abbassare la glicemia alta e migliorare l’insulino-resistenza. Oltre che per dimagrire.
Purtroppo, un caso simile è successo anche a Dcomedieta.
Ovvero, una persona diabetica mi ha scritto dicendo che, non per perdere peso ma per tenere sotto controllo la glicemia alta, seguiva una dieta molto simile a quella del signore che ha rischiato la vita.
Salsicce, panna, formaggi grassi, uova.
La dieta gli era stata fornita da un nutrizionista. E, per fortuna, dopo che le ho elencato i rischi a cui andava incontro e il motivo per cui la dieta si sarebbe rivelata un boomerang per il suo diabete, mi ha dato retta e gradatamente siamo riusciti a tornare a un’alimentazione bilanciata. Ovviamente, io ho fornito solo consigli gratuiti in linea con quanto sancito dalla comunità scientifica.
Infatti, cosa dice la comunità scientifica sull’alimentazione per il diabete?
E perché una dieta ricca di grassi come la chetogenica può avere conseguenze terribili per chi è insulino-resistente?
Alimentazione e diabete
E’ importante innanzitutto sfatare una delle più grosse fesserie che circolano in rete e che NON sono supportate scientificamente. Un soggetto diabetico può assolutamente mangiare carboidrati. Quello a cui semmai deve stare attento sono gli zuccheri semplici e in particolare la loro forma libera: per cui, può mangiare anche della frutta.
Ma deve stare attento, o attenta, ai dolci e agli zuccheri aggiunti.
In generale, si è visto che la dieta mediterranea è una delle migliori per chi soffre di diabete di tipo 2, considerando però che, nel caso di quest’ultimo, la percentuale di carboidrati non supererà il 50-55% dell’introito giornaliero. Mentre i grassi si attestano sul 25-30%.
Solo nell’ambito di un’alimentazione bilanciata e di tipo mediterraneo possiamo abbinare il discorso dell’indice glicemico.
E adesso vediamo il perché.
Una dieta a basso indice glicemico
Innanzitutto si deve considerare il carico e non l’indice glicemico degli alimenti. Quindi l’effetto dei carboidrati sulla glicemia sulla base di quanto mangiamo, non sull’alimento in forma assoluta. Va da sé che un diabetico può anche mangiarsi una fettina di anguria o del riso in bianco: l’importante è NON superare determinate quantità e ABBINARE l’alimento glucidico con proteine e fibre.
Se vuoi sapere come abbassare l’indice glicemico degli alimenti senza rinunciare ai carboidrati clicca qui.
Perché la dieta mediterranea (A) è indispensabile da abbinare al discorso dell’indice glicemico (B)?
Perché se io considero solo B senza A, allora, anche le arachidi hanno basso indice glicemico. E senza A, posso essere invogliato a esagerare e mangiare TROPPI alimenti che hanno indice glicemico nullo, come quelli ricchi di grassi. La panna per esempio ha indice glicemico basso o nullo. Ma questo vuol dire mangiare panna a colazione, pranzo e cena?
Evidentemente no. Per questo B va sempre associata ad A.
Grasso corporeo e diabete
L’aumento di grasso corporeo può portare alla produzione di citochine infiammatorie, ovvero generare infiammazione. Queste citochine peggiorano la maniera in cui il corpo produce e gestisce l’ormone insulina. Quindi, se una persona che ha il diabete ha anche sovrappeso, dovrà semplicemente fare una dieta mediterranea a basso carico glicemico e ipocalorica, abbinata ad attività fisica idonea.
Non esistono altre diete o altri regimi che possono accelerare il dimagrimento.
E, in particolare, chi è diabetico deve fare molta attenzione ai grassi.
Ma perché?
Dieta chetogenica e diabete
Chi soffre di diabete ha spesso una condizione chiamata dislipidemia che è connessa sia al quoziente respiratorio delle cellule che alla loro facoltà di gestire i nutrienti tramite i mitocondri. Per questo motivo è importante, anzi, essenziale, che chi soffre di diabete di tipo 2 stia molto attento a non aumentare i grassi.
Anche qui, quindi, rimanere sulla ripartizione di 50-55% di carboidrati (a basso carico glicemico), 25% di grassi e il resto di proteine, con l’accortezza di bilanciare i pasti, è il primo modo per evitare sia un eccesso di carboidrati che un eccesso di grassi.
Il medico quindi prescriverà sulla base delle condizioni del paziente, una dieta con questi macronutrienti:
55-25-20 (C-G-P) o 55-30-15. Se invece il paziente deve dimagrire, probabilmente la ripartizione sarà: 50-20-30 o ancora 55-25-20.
Questo perché se si abbassano le calorie è importante mantenere un po’ più alta la quota proteica.
Dieta chetogenica e diabete: conclusioni
Come vedete, il ragionamento è complesso ma non impossibile.
Infatti, la dieta mediterranea a basso indice glicemico è la strategia migliore per chi è diabetico e vuole dimagrire. Ed è necessario, dato che il diabete è una patologia, affidarsi a un medico, quindi a un dietologo, o al limite un diabetologo, per gestire il peso. Altre figure, come un personal trainer in palestra, devono tassativamente cooperare con quanto prescritto dal medico e con le indicazioni che vengono fornite anche per lo stile di vita. Ed essere pertanto figure qualificate.