Last Updated on 20 Settembre 2021 by Eleonora Bolsi
La dieta ancestrale è una dieta che ha per principio cardine il fatto di consumare alimenti naturali e non trasformati dal punto di vista industriale. Si tratta tuttavia di un “concetto ombrello” che rimanda all’alimentazione dei nostri antenati. Sebbene molti identifichino nella dieta paleo la vera dieta ancestrale, possiamo trovare diverse diete che rientrano sotto questo termine.
Un esempio sono la dieta Primal, la dieta ipotossica o Seignalet, la dieta solo carnivora e la dieta di Tim Ferriss: tutte queste diete sono chiamate ancestrali, ma sono diverse dalla paleodieta.
Com’è possibile?
In questo articolo cercherò di fare chiarezza.
Vedremo le caratteristiche universali della dieta ancestrale, in cui rientrano tutte le diete che si definiscono ancestrali e scopriremo come, in base a esse, si possa dimagrire facilmente e in salute a patto di saper personalizzare il menu secondo le nostre esigenze.
LA DIETA ANCESTRALE: I PRINCIPI GENERALI CHE VANNO SEMPRE SEGUITI
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Tutte le diete ancestrali partono da un presupposto: e cioè che è la dieta moderna a causare i nostri problemi di sovrappeso e di salute.
In realtà, questo concetto è piuttosto vago. Se è vero che molte malattie hanno tra le cause una cattiva alimentazione, è anche vero che oggi io posso anche scegliere di mangiare naturale, ma se respiro aria inquinata, bevo acqua inquinata, faccio una vita stressante per cui sono fuori casa tutto il giorno, non sarà l’alimentazione a darmi la chiave della salute ottimale.
Quello che voglio dire, e che non sono l’unica a dire, è che mangiare naturale è una buona cosa senza dubbio, ma non è l’unica cosa per cui un tempo si stava meglio e ci si ammalava di meno. L’ambiente era diverso, profondamente diverso. E l’uomo aveva un rapporto diverso con il proprio ambiente, con ritmi di vita opposti ai nostri. -
Il secondo principio di ogni dieta ancestrale è identificare gli alimenti che non vanno mai consumati o che non vanno consumati almeno sei giorni su sette.
Questi rientrano in tre categorie essenziali.
- Le farine raffinate da cereali e in generale ogni tipo di farina raffinata.
- Gli olii industriali, in particolare gli olii di semi.
- Lo zucchero raffinato.
Sotto questa categoria rientra sia lo zucchero bianco che lo sciroppo di glucosio-fruttosio.
Di conseguenza tutti i cibi che contengono almeno uno di questi ingredienti va bandito dalla tavola. -
Il terzo principio che caratterizza ogni dieta ancestrale è la presenza massiccia dei vegetali.
Verdure e ortaggi ma anche frutta in taluni casi, per esempio a colazione, devono occupare più della metà o i due terzi del piatto.
- Il quarto e ultimo principio della dieta ancestrale è quello che trasgrediscono tutti, anche i più fanatici: si tratta della semplicità.
Non si dovrebbero inventare torte, biscotti, lasagne. Questo significa mangiare in modo moderno. La dieta ancestrale è pensata per rovesciare questo atteggiamento verso il cibo: non si dovrebbero fare “alternative” ai cibi industriali con gli ingredienti ammessi. Su questo punto hanno insistito a più riprese Cordain, Ferriss e altri.
LE ALTERNATIVE NEL MENU DELLA DIETA ANCESTRALE
Ora che sappiamo quali sono le regole che caratterizzano ogni dieta ancestrale, veniamo alle differenze. A parte alcune eccezioni, come nella dieta Primal o nella dieta paleo autoimmune, la paleodieta prevede inoltre l’esclusione di legumi, ogni tipo di cereali, ogni tipo di prodotto da latte a parte il burro. Altre diete ancestrali, come la dieta della perfetta salute o la dieta Seignalet hanno un lista di alimenti permessi diversa.
Va bene, ma come mai queste differenze?
Perché come ho detto in premessa dire dieta ancestrale è un concetto un po’ vago: se i paleo prendono in considerazione il paleolitico, altre diete si basano sull’alimentazione dal neolitico in poi, altre ancora sulle attuali diete delle poche tribù di cacciatori e raccoglitori.
Sarà utile farsi una lista di alimenti da cui comporre i nostri menu.
- FRUTTA E VERDURA: sì, di ogni tipo, compreso avocado, cocco, platano verde, rabarbaro.
- TUBERI E RADICI: sì, tutti. Anche nella dieta Paleo oggi sono ammesse le patate.
- SEMI E FRUTTA SECCA: sono tutti ammessi, con qualche eccezione, mentre come abbiamo visto sono da evitare gli oli di semi.
- CEREALI E LEGUMI: il riso è ammesso in tutte le diete ancestrali. Altri cereali in chicco in alcune delle diete ancestrali sono ammessi purché germogliati, ammollati o fermentati. Per esempio l’avena e il mais.
In nessun caso è ammesso il grano e comunque il consumo dei cereali è ridotto e non è la base di nessuna di queste alimentazioni. I falsi cereali come grano saraceno, quinoa, amaranto sono ammessi, sempre se germogliati, in alcune di queste diete. Come regolarsi?
Possiamo mangiare per esempio una piccola quantità di riso (40-50 GRAMMI) non tutti i giorni o sostituirla con un cereale o un falso cereale in chicco germogliato. Per esempio la quinoa germoglia facilmente e potrebbe essere la soluzione. In alcune di queste diete i cereali sono ammessi perché ben prima del paleolitico ci sono prove che i vari homo consumassero semi di cereali e legumi più o meno dalla scoperta del fuoco e dalle prime tecniche di conservazione. Stessa cosa per i legumi, possiamo consumarli occasionalmente, special modo i piselli freschi, mentre i legumi secchi vanno germogliati e ancora prima tenuti in ammollo. I prodotti da legumi sono ammessi purché fermentati e/o germogliati (tempeh).
Vedremo nel menu come comportarci. - LATTE, LATTICINI E FORMAGGI.
Non è ammesso il latte in nessuna dieta ancestrale, mentre in alcune sono ammessi i derivati, in particolare: yogurt naturale, anche greco, kefir di latte, burro e burro chiarificato. Altri formaggi sono ammessi in alcune diete e vietati in altri: nelle diete in cui sono ammessi, si tratta tuttavia di formaggi a latte crudo, fermentati o da latte di animali allevati ad erba. Per esempio gli erborinati e il Parmigiano Reggiano rientrano in alcuni tipi di dieta ancestrale. Il motivo lo spiega Chris Kresser, altro fautore della dieta ancestrale: già diecimila anni fa si è scoperto negli intestini umani l’enzima lattasi, inoltre oggi formaggi e latticini contribuiscono a darci vitamina K2, nutriente essenziale per chi fa una dieta ancestrale.
Kresser qui sbaglia: abbiamo testimonianza diretta che i nostri antenati producessero formaggi e latticini già trentamila anni fa.
Come per cereali e legumi, i formaggi veri e propri andrebbero consumati occasionalmente, mentre latte fermentato e yogurt sono ammessi anche ogni giorno. - UOVA, CARNE E PESCE.
Anche qui ci sono le eccezioni, vedi per Seignalet, dove è ammessa solo carne bianca, ma in genere questi prodotti di origine animale sono sempre ammessi purché non lavorati e trasformati.
Per intenderci niente salumi. - CONDIMENTI.
Olio di oliva, burro, ghee, olio di cocco sono le basi della alimentazione ancestrale.
Ora che abbiamo una lista degli alimenti, passiamo al nostro menu.
DIETA ANCESTRALE MENU DI BASE
Stabilito quanto scritto, avremo un menu di base utile soprattutto in fase dimagrante e delle possibili variazioni che fanno parte della dieta ancestrale in senso ampio, ma che non ci fanno deviare dalla dieta ancestrale, semmai da una dieta più specifica sì.
Colazione: in genere salata
A. Mezzo avocado + un uovo o solo albumi strapazzati + verdura. Tisana, tè o caffè. Spremuta.
B. Un pugno di noci + un frutto o una tazza di frutti rossi + un bicchiere di bevanda al cocco. Tisana tè.
C. Yogurt naturale o latte di kefir, 200 gr. Frutti rossi o kiwi o agrumi.
Spuntino: verdura
Pranzo e cena
Verdura per il 60-70% del piatto.
A rotazione: una piccola fettina di carne o del pesce o delle uova.
Da due a tre volte a settimana: tempeh (80-100 gr) o pisellini primavera (200 grammi) o formaggio erborinato o parmigiano stagionato (40 gr). Un cucchiaino di olio o burro per condire il tutto.
Una piccola patata (80-100 grammi) o patata dolce o platano (stessi grammi) o due cucchiai di riso cotto integrale o basmati o altro cereale germogliato da una a due volte a settimana. In alternativa un frutto.
Merenda: a scelta uno yogurt magro, o una decina di mandorle, o due pezzetti di cioccolato fondente o un frutto.
Attività fisica: imprescindibile. Qualsiasi attività va bene.
Pasti liberi: in teoria no, alcuni però ammettono un pasto libero a settimana che trasgredisce tutte le regole.
Vedi anche:
Dieta Ferriss per dimagrire 10 chili
La dieta dimagrante del dr Kresser.