Last Updated on 10 Marzo 2019 by Eleonora Bolsi
Esistono per esempio delle condizioni che scatenano o aggravano la fame nervosa: per esempio le restrizioni alimentari, le diete a basso contenuto di carboidrati, le diete ipocaloriche, una condizione di metabolismo lento (che a sua volta può essere causata da vari fattori). Uno studio del 2007 stabilì infatti che l’autocontrollo sulla fame abbassava i livelli di glucosio nel sangue, e richiedeva al corpo uno sforzo metabolico. Cosa ci dice, questo?
Che se sei in restrizione alimentare o di carboidrati, sarà più difficile per te frenare la fame, e lo stesso se parti da un metabolismo scarsamente efficiente. Fame che incide anche sulla forza di volontà (fonte).
In questo caso, dirti di controllarti è inutile se:
– non si migliora la propria alimentazione: riducendo il deficit, provando a inserire due giorni liberi dalla dieta, evitando restrizioni che il nostro corpo registra come una fonte di stress (diete ad eliminazione) (fonte)
– non si bilancia la propria alimentazione, per esempio re-intromettendo i carboidrati, ed evitando di giocare troppo con i macronutrienti (per esempio abbassare troppo i grassi ed alzare troppo i carboidrati, fonte) o provando forme di digiuno intermittente. Non sto dicendo che queste pratiche non sono efficaci, sto dicendo che se si nota di avere problemi di fame nervosa non è il caso di attuarle.
– non si riduce lo stress: l’azione degli ormoni dello stress spinge il corpo verso la fame di zuccheri. Il motivo è semplice: l’insulina contrasta l’azione di questi ormoni, funge cioè da antagonista. Anche le fissazioni alimentari ed estetiche sono uno stress!
Quindi, anziché puntare sull’autocontrollo, provate invece a trattare la fame nervosa come sintomo, iniziando a eliminare quei comportamenti che possono aver contribuito al problema: tornando a mangiare normalmente, evitando restrizioni sia temporali che caloriche di tipo alimentare, tornando a mangiare bilanciato, evitando di demonizzare i cibi, evitando i pensieri stressanti sul controllo del peso corporeo, valutando con il vostro medico se esistono altri fattori che possono averla scatenata e come affrontarli (insulina alta, sbilanciamento ormonale, ipotiroidismo, ecc). Infine, qualora non si riuscisse a cambiare queste abitudini, è necessario rivolgersi a un medico che ci aiuti a trattare il problema, e quindi anche il sintomo.