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Contare le calorie sarebbe inutile?

Last Updated on 3 Dicembre 2018 by Eleonora Bolsi

Contare le calorie può essere uno strumento utile a capire quanto stiamo mangiando:  l’ideale sarebbe averne un’idea di massima per evitare di ossessionarsi.
Se fatto senza che diventi una malattia  è un criterio che vi consente di perdere peso, stare nel peso o mangiare in modo più corretto.

Come farlo quindi in modo sano? Ecco alcune regole. 

  1. Possiamo limitarci a contare le calorie sono per alcuni cibi, evitando di considerare invece le calorie di altri.
  2. In quantità libera e senza contare le calorie possiamo mangiare le verdure e la frutta poco zuccherina come agrumi, frutti rossi. O poco calorica come melone e anguria.
  3. Non serve contare le calorie neanche per le proteine magre: qui si può andare a occhio. Per esempio usare il palmo della mano per calcolare le porzioni di carne cotta, pesce cotto, latticini scremati, legumi cotti.
  4. Vanno invece contate le calorie per: pasta, pane, riso, cereali, prodotti da forno, zucchero, dolci, marmellate, miele, cioccolato, biscotti, patate, formaggi grassi e latticini non scremati, succhi, e condimenti come olio e burro, ma anche noci e semi e alcolici.
  5. Quando invece mangiamo fuori, è meglio sopravvalutare le calorie che abbiamo consumato. 

Se ci tratteniamo sui cibi del punto quattro e andiamo larghi su quelli dove non ha senso contare le calorie, sarà più facile mangiare di tutto senza ossessionarsi, e fare una dieta sia bilanciata che moderata.