Last Updated on 12 Maggio 2020 by Eleonora Bolsi
SEGUE, VOGLIO DIMAGRIRE: INIZIAMO DAL FATTORE AMBIENTALE
2) Lo stress
Anche lo stress rientra nel fattore ambientale. Se una persona sta uscendo da una situazione drammatica, è stressato per la famiglia o il lavoro o per situazioni esterne (una crisi economica), sarà difficile non lasciarsi andare con il cibo.
Il corpo reagisce allo stress aumentando la fame.
E al tempo stesso, spiega la dottoressa, usiamo il cibo per distrarci da una situazione di stress che non possiamo controllare.
- La prima cosa da fare è chiedersi spesso il motivo per cui si sta mangiando, magari creando un “diario della fame”.
Ovvero dopo che abbiamo mangiato o prima di farlo, scriviamo su un quaderno cosa proviamo o abbiamo provato esattamente. Rileggendolo, ci renderemo conto che le emozioni sono sempre le stesse: cioè troveremo spesso sentimenti come rabbia, solitudine, frustrazione, angoscia o tristezza.Ci saranno sicuramente uno o due sentimenti che pesano più di altri e che riusciremo a percepire in modo migliore usando un quaderno.
- Una volta individuati quei sentimenti che ci spingono a mangiare troppo chiediamoci cosa possiamo fare per risolverli.
- Possiamo fare un percorso di psicoterapia: questo non significa né essere deboli né essere matti o difettati.
- Oppure possiamo provare a fare delle piccole cose che ci piacciono o alleviano i nostri sentimenti negativi che non riguardano il cibo. Ascoltare musica e cantare. Guardarsi dei film divertenti. Uscire a fare una passeggiata. Fare meditazione. Provare un corso di yoga. Parlare con un amico. Qualsiasi cosa.
- Chiaramente non sarà la singola cosa, per esempio la musica, a fare la differenza. Ma poco per volta cambierà il nostro atteggiamento mentale: il mindset appunto. Ci renderemo conto di avere molti più strumenti che in sinergia funzionano ma che non riguardano il cibo.
3) Avere una fame da controllo del cibo
Questa fame è un tipo di fame legata all’ambiente. Faccio un esempio.
Mi alleno e dopo essermi allenata mangio un dolce non perché non possa mangiare un frutto, ma perché penso di essermi meritato il dolce. O la pizza. Questo è un caso tipico molto negativo. L’esercizio è visto come un male necessario che però mi consentirà di mangiare quello che voglio. O ancora: sono a dieta, sono stato bravo o brava per quattro giorni, e sento di dovermi premiare. Il meccanismo è lo stesso. In questo caso è come controllarsi costantemente per poi usare il cibo come gratificazione.
Dalla fame da controllo del cibo non se ne esce facilmente purtroppo. L’unico modo efficace per uscirne è seguire un’alimentazione e uno stile di vita che vediamo come un prendersi cura di noi stessi. Se ogni volta che facciamo scelte più sane a tavola o allenandoci ci rispondiamo che ci stiamo prendendo cura di noi, automaticamente verrà meno il bisogno di premiarsi.
(SEGUE A PAGINA 3)