venerdì, Novembre 22

Cheat day: perché evitare il giorno libero o pasto libero

Last Updated on 8 Novembre 2016 by Eleonora Bolsi

3) Se sei davvero un salutista, e credi che alcuni alimenti siano il male, non dovresti mangiarli mai. Se pensi davvero che gli alimenti ad alto indice glicemico ti porteranno alle malattie, non dovresti mangiare neanche un pezzetto di un dolce una volta a settimana. Esistono studi allarmantissimi, che evito di citarti semplicemente perché non stabiliscono una causalità, ma una correlazione, che dicono come non sia la quantità di un alimento a fare male, ma la qualità. Hai mangiato del cioccolato al latte? Un pasticcino? Una forchettata di amatriciana? Sei fregato. Che tu lo mangi una volta a settimana o il martedì e il mercoledì hai comunque minato potenzialmente la tua salute. Certo, un miliardesimo rispetto a quando esci a fare una passeggiata e ti becchi lo smog, ma se vuoi essere coerente con tutte le ricerche che hanno correlato alimenti a malattie, inizia pure a prevedere un digiuno eterno. Ah, no, anche il digiuno può fare male.

4) Finisci per mangiare peggio, e non meglio: se tu abbandonassi il giorno libero e ti convincessi che puoi mangiare certi alimenti liberamente, magari solo moderandoti, il tuo appuntamento con questi alimenti non sarebbe automaticamente programmato. Finiresti probabilmente per mangiare naturalmente meno patatine fritte. Questo perché nel cheat day o giorno libero non mangi semplicemente gli alimenti che tu ritieni peccaminosi. No. Mangi assai. Ti strafoghi. Vai già al ristorante con l’ottica che ti devi sfondare di cibo. E quindi mangerai un quantitativo maggiore di qualcosa che mangeresti una volta in più ma a un decimo di quanto mangi adesso tutto in una volta. Se ti spari tre cornetti alla nutella il sabato a mezzanotte, mi spieghi che differenza fa rispetto a mangiarsi un cornetto alla nutella il martedì mattina e uno il giovedì? Mangi cornetti alla nutella due giorni a settimana, un cornetto alla volta, anziché sparartene tre in un solo giorno. In cosa il primo caso ti sembra più salutare del primo? Pensi che il tuo corpo stia lì a prendere appunti?
5) Finisci per strafogarti: l’abbuffata non è mai una cosa salutare, anzi, è tipica di molti disturbi. Forse ha senso solo in contesti sportivi, per esempio di refeed, o nell’ottica di una dieta ciclica, ma spesso è l’altra faccia della medaglia di comportamenti ossessivi. Difficilmente le persone che si strafogano in un giorno riusciranno poi a vedere la moderazione a tavola come uno stile di vita adeguato e duraturo. I sei giorni che seguono l’abbuffata sembreranno una punizione, non un ritorno alle corrette abitudini. E questa cosa di pensarsi come maiali al trogolo che poi ridiventano esseri umani può essere diseducativa per molte persone che tendono già ad avere problemi di fame nervosa. O come carni da premiare perché hanno fatto i bravi. Purtroppo, per quanto possa sembrarvi offensiva, la trappola del pensare al giorno libero come a una ricompensa per essersi comportati bene durante la settimana mi pare evidente. Ma veniamo ora a qualche studio sul cheat day e a qualche consiglio su chi al giorno libero non vuole rinunciare. (SEGUE A PAGINA TRE)