Last Updated on 12 Gennaio 2023 by Eleonora Bolsi
La prima volta che ho sentito parlare del kuzu o kudzu prima di trovarlo in commercio nei negozi biologici più forniti in Italia è stato qualche anno fa.
Era l’ingrediente base di una ricetta di cucina molecolare, ovvero il pane di cristallo (se non sapete cosa sia, guardate qui).
E invece, grazie alle proprietà del kuzu e all’interesse che noi occidentali abbiamo in generale per gli alimenti orientali, il kuzu è diventato popolare anche da noi.
Sì, okay, ma chi non lo conosce adesso si chiederà: ma che kuzu è il kuzu?
Adesso ve ne parlo, descrivendovi come si usa in cucina e quali sono le proprietà del kuzu che, pane di cristallo a parte, lo hanno reso così popolare.
Che cos’è il kuzu?
Il kuzu o kudzu è una pianta selvatica e centenaria originaria del Giappone, il cui nome è Pueraria Lobata.
Di questa pianta, il cui aspetto ricorda delle liane dato che è un tipo di rampicante, si mangiano anche le foglie, ma il kuzu che si trova in commercio è un amido bianco ottenuto dalla radice della pianta.
Ha un aspetto particolare.
Si presenta infatti come una polvere che si aggrega in piccoli pezzi o pepite. Per usarla come addensante, va quindi precedentemente stemperata in poco liquido.
Usi del kuzu.
Infatti il kuzu è una polvere addensante che funge da amido.
Simile all’arrowroot, ma da non confondere con quest’ultimo, nonostante sia chiamato arrowroot giapponese, il kuzu ha un potere addensante, cristallizzante e gelificante particolare.
Questo gli viene da un particolare processo chimico di estrazione dell’amido dalla radice naturale della pianta, chiamato isolamento per precipitazione.
Quello che rimane dal processo è la caratteristica polvere bianca in piccoli blocchi.
A seconda della concentrazione di polvere di kuzu che useremo, possiamo creare:
- salse: un cucchiaino di polvere ogni 250 ml
- creme più dense/gelatine: fino a 10 grammi ogni 100 grammi di liquido
Ma per quale motivo preferire il kuzu ad altri amidi, come quello di tapioca, di mais, di riso e compagnia bella? Le proprietà del kuzu sono molto interessanti.
Ebbene, il kuzu ha alcune proprietà caratteristiche che lo rendono un alimento funzionale al nostro benessere. Ma ha anche alcune controindicazioni.
Proprietà kuzu.
Il kuzu è un tonico intestinale, funziona da gastroprotettore, ha note proprietà antinfiammatorie.
Quindi è utile per chi soffre delle seguenti condizioni gastrointestinali: reflusso gastrico, bruciore di stomaco e dissenteria.
Inoltre ha proprietà di vasodilatazione, quindi ha anche funzione espettorante.
Sembra sia utile, in quanto contiene sostanze dopaminergiche, a ridurre le dipendenze, come quella da alcol o da nicotina.
Ovviamente come molti altri amidi che hanno anche fibre particolari, si usa anche in caso di intossicazione alimentare, per intossicazioni di lieve entità.
E’ quindi un detossinante.
Se volete provarlo e non lo trovate nei bio, potete acquistarlo qui su Amazon: kuzu.
Tuttavia, il kuzu ha un buon quantitativo di diversi isoflavoni, con funzione fitoestrogenica.
Dunque non va usato di frequente dalle donne che devono fare attenzione al quantitativo di fitoestrogeni nella dieta.
Al contrario, per mitigare gli effetti della menopausa e in altre situazioni da carenza di estrogeni, il kuzu andrà benissimo.
Studi sulle proprietà del kuzu.
Va detto che tutti gli studi scientifici attorno al kuzu sono est-asiatici, ma non è mai stata fatta una metanalisi per valutare l’attendibilità di tutte le proprietà di questo amido. Trattandosi tuttavia di un rimedio usato dai giapponesi da centinaia di anni e che numerosi studi sono stati fatti sia in Cina che in Giappone, le proprietà di cui vi ho parlato sono quelle meglio documentate e note.
Ricetta antifiammatoria con kuzu
L’Ume-sho-kuzu è una bevanda dal sapore salato per il benessere intestinale che si usa in caso di bruciore e acidità di stomaco, coliche e influenza intestinale.
Va bevuto la mattina, prima di colazione. E’ a base di umeboshi, famosa prugna giapponese, salsa di soia o salsa tamari e kuzu.
Ume-sho-kuzu ricetta
Per prepararla, basta sciogliere un cucchiaino raso di polvere di kuzu in 50 ml di fredda: potete fare questo procedimento in una tazzina o ciotola a parte. Una volta ottenuta una pappetta, trasferite la cremina in un pentolino e aggiungete il resto di un bicchiere di acqua, quindi circa 150 ml. Unire un quarto di prugna umeboshi a pezzetti.
Portate a bollore il composto mescolando in continuazione, altrimenti si attaccherà. Una volta che bolle, unite qualche goccia di salsa di soia o tamari, fate cuocere un altro mezzo minuto. Spegnete e bevete dopo avere fatto raffreddare pochi minuti il composto: questa bevanda va infatti bevuta calda.
(photo via: https://cookingwithyoshiko.com/what-is-kuzu-kudzu-and-why-you-want-to-start-using-it/; http://takakiauto.com/blogs/kunio/ume-sho-kuzu-remedy-drink)