Last Updated on 4 Dicembre 2019 by Eleonora Bolsi
Casi in cui la carnitina fa dimagrire
Un recente studio ha stabilito che un’integrazione di carnitina in un gruppo di persone sottoposte ad alimentazione ipercalorica, inibiva l’accumulo di peso e l’aumento dei trigliceridi, migliorando il metabolismo dei grassi.
Altresì si è visto che nelle persone affette da obesità e malattie correlate a sindrome metabolica, la carnitina sarebbe utile anche in associazione a dieta ipocalorica, per la riduzione di trigliceridi, glicemia e colesterolo.
Vedete però che si tratta di campioni particolari di individui e che le prospettive sono diverse.
Un conto è dire che se ci alimentiamo troppo, la carnitina riduca gli effetti negativi della dieta ipercalorica e la tendenza del corpo ad accumulare peso in eccesso, o i problemi derivanti da sindrome metabolica (ipercolesterolemia, insulino-resistenza, ipertrigliceremia). Un altro è pensare che di norma aumenti il metabolismo, in soggetti con dieta eucalorica (normale) e con un normale introito di grassi, o in soggetti con normale BMI.
Dunque NON è stato provato definitivamente che in un soggetto “normale” assumere la carnitina faccia dimagrire.
Alcuni studi hanno sottolineato un miglioramento delle prestazioni fisiche.
Distinguiamo due casi in cui con il giusto tipo di alimentazione, la carnitina è utile per aiutare il dimagrimento.
DIETA LOW CARB – DIGIUNO INTERMITTENTE
In questo caso assumere carnitina aumenta la lipolisi, cioè quel processo metabolico per cui i grassi vengono convertiti in energia. Sia le diete low carb che le varie forme di digiuno intermittente cercano di aumentare la conversione di grassi in energia, allo scopo di perdere grasso corporeo.
Stessa cosa per chi si allena per esempio a digiuno o per chi vuole sfruttare la cosiddetta fascia lipolitica per dimagrire o per chi fa diete molto drastiche. Molti qui usano la carnitina per favorire questo processo. Occhio però che la lipolisi non porta necessariamente alla perdita di grasso corporeo. L’effetto collaterale qui c’è, perché si è visto che la carnitina può provocare ipoglicemia. Tuttavia questo approccio è in genere il più usato.
DIETA CON CARBOIDRATI E POCHI GRASSI
Utile nelle persone che hanno problemi con l’ossidazione dei grassi, come per esempio in chi ha il diabete di tipo 2. In questo caso riducendo i grassi e facendo pasti frequenti con carboidrati e proteine, la carnitina permette di sfruttare i grassi di deposito a scopo energetico. Questo approccio dietetico funziona ovviamente anche in chi ha carenza di carnitina. E’ meno diffuso, ma ha anche meno effetti collaterali e permette di affiancare la carnitina a una dieta leggermente ipocalorica ma non drastica.
EFFETTI COLLATERALI
L’uso della carnitina ha raccolto qualche parere contrario nella prevenzione di problemi cardiovascolari. Tutto è nato da questo studio, secondo cui la carnitina farebbe male al cuore, il che sarebbe comprovato secondo gli autori dal fatto che un maggior consumo di carne rossa è legato a un maggior rischio cardiovascolare. Ricordiamoci che proprio nel cuore troviamo più carnitina. Abbiamo anche visto che uno degli effetti collaterali degli integratori di carnitina è l’ipoglicemia.
Per questo motivo, è raccomandato parlare con il medico prima di usare la carnitina.