Last Updated on 27 Giugno 2017 by Eleonora Bolsi
Frullati dimagranti o meglio, milkshake o, meglio ancora, beveroni dimagranti: polveri a cui va aggiunto il latte o l’acqua e che possono aiutare a dimagrire chi vuole sostituire un pasto (il pranzo o la colazione) con una bevanda alla vaniglia o al cioccolato, assicurandosi la razione di nutrienti senza l’eccesso calorico. Le aziende che producono queste bevande sono molteplici: alle aziende storiche si sono aggiunte infatti quelle che vantano qualche metodo (Tisanoreica), o quelle che puntano a prodotti completi di vitamine e sali minerali (Juice Plus).
Ma la domanda è: funzionano per dimagrire? Secondo una indagine della Canstar Blue, affidarsi a queste soluzioni per perdere peso non sarebbe una buona idea: un consumatore su quattro, in un’indagine su un campione di 700 consumatori di frullati dimagranti o beveroni, riporta infatti di aver preso, e non perso, peso.
A questo dato si aggiungono quanti non li trovano efficaci, e i pareri degli esperti che consigliano di diffidare per svariati motivi. Dall’idea che il beverone dimagrante non sia “vero cibo”, all’ipotesi che, usando questi integratori il consumatore si allontana da un’ìdea di sana ed equilibrata alimentazione, affidandosi alla facile scorciatoia dei pasti sostitutivi. Fino alla ciliegina sulla torta, sarebbe il caso di dire sul beverone, per cui molte persone tendono a usare la bevanda sostitutiva non come sostituzione del pasto o in aggiunta al pasto (anche parzialmente). Questo non si spiega con la semplice inettitudine delle persone a capire che un pasto sostitutivo deve rimpiazzare il pasto reale, ma con il fatto che il frullato dimagrante non sazia, se non sul primo tempo. Il fatto di non masticare riduce ulteriormente l’impressione della sazietà, con il risultato che si tende ad avere fame e a mangiare pensando di essere rimasti “leggeri”.