Last Updated on 11 Settembre 2019 by Eleonora Bolsi
AUTOFAGIA DIETA: COME FARLA E QUANDO
In sostanza, la dieta per autofagia proposta da Land combina il digiuno intermittente con la scelta di determinati alimenti.
Questo digiuno andrebbe fatto progressivamente per evitare problemi da carenza di cibo.
Per esempio iniziare da dieci ore di digiuno al giorno, dunque per dieci ore astenersi dal toccare cibo.
In questo lasso di tempo è tuttavia possibile bere tè, caffè o tisane senza zucchero, o acqua con poco sale o arricchita da sali minerali. Non si dovrebbero usare dolcificanti.
Entro la prima settimana bisognerebbe passare dalle dieci alle dodici ore di astensione da cibo, e dopo una settimana arrivare a sedici ore di digiuno complessivo minimo per dare avvio al processo di autofagia.
Detto in modo semplice, Land consiglia un pasto al giorno o due ravvicinati. In questo modo, abbiamo una restrizione calorica naturale unita alle ore di digiuno terapeutico.
Per esempio 6 ore di tempo entro cui mangiare, evitando il cibo nel resto del tempo.
Questo può avvenire in due modi.
- Saltando colazione e pranzo e facendo uno spuntino verso le quattro e una cena completa entro le nove/dieci di sera.
- Mangiando a colazione in modo abbondante, per esempio verso le sette, fare un piccolo spuntino entro mezzogiorno, e poi astenersi dal cibo fino al giorno dopo.
Questo almeno per 5 giorni a settimana, ma un digiuno di 24 ore è consigliato almeno tre volte l’anno. Seguito il giorno dopo da una giornata normale di alimentazione. Per poi tornare alla pratica del digiuno intermittente.
Un breve allenamento è importante per aumentare la respirazione dei mitocondri cellulari, nel lasso di tempo in cui stiamo mangiando, a patto che includa piccoli pesi o pesi e non sia estenuante.
AUTOFAGIA DIETA: I CIBI CHE AIUTANO
Parallelamente al digiuno intermittente, Land identifica in alcuni alimenti una spinta in più per avviare il processo di autofagia.
Questi sono: paprika, funghi medicinali, caffè, aceto di mele, tè verde, curcuma, crucifere (dunque broccoli, cavoli, eccetera), aglio, mele, cipolle, tisane a base di erbe e poi mirtilli e bacche nere.
Tali cibi contengono sostanze come il resveratrolo, l’idrossicitrato e la spermidina, sostanze che inducono questo processo da parte delle cellule spazzine.
Nella parentesi temporale in cui possiamo alimentarci, spiega Land, è meglio evitare prodotti industriali, e fare una dieta più naturale possibile. Quindi frutta, verdura, carne, pesce, uova, tuberi, noci e formaggi. Occorre invece evitare il più possibile farine raffinate, dolci, salumi.
Meglio anche astenersi da piatti solo proteici, bilanciandoli con la giusta quota di carboidrati (tuberi, frutta e verdura) senza eccedere né in un senso né nell’altro.
Due giorni possono essere più liberi o avere un digiuno intermittente meno drastico: per esempio dalle sedici ore di digiuno si può passare alle dodici ore il sabato e la domenica.
Tuttavia, spiega Land, una volta che ci si abitua a questo stile di vita, si scopre che la salute migliora, il sonno è più profondo, il peso si riduce progressivamente, si è più lucidi ed energici e non si torna più indietro.