mercoledì, Ottobre 30

Arriva l’avocado light, meno 30% di grassi

Last Updated on 12 Ottobre 2017 by Eleonora Bolsi

Questa notizia mi sciocca, mi rattrista e mi diverte al tempo stesso: mi sciocca perché trovo assurdo manipolare i prodotti della natura per andare incontro alle fissazioni dietetiche umane, e inoltre siamo già circondati da falsi cibi. Il pane che non è pane (per carità, lo uso pure), il burro alleggerito, le salse light e via dicendo. E ci sta pure, ormai ci sono da anni, le patate al selenio. Ma l’avocado light? Cioè… l’avocado meno grasso?
Con la moda dell’avocado (una moda poco ecosostenibile già di suo), l’azienda spagnola Isla Bonita ha pensato di incontrare le esigenze di chi ama questo frutto tropicale (che in origine sarebbe una bacca) ma lo trova troppo grasso, inventandosi un avocado dietetico, un avocado light con il trenta per cento in meno di grassi. Chi ha provato il frutto, che sarà sui mercati soprattutto europei a partire dal prossimo anno, dice che è più succoso (dunque ha più acqua), si matura facilmente senza scurirsi, e sa di avocado. Il problema è che privare anche se parzialmente l’avocado dei suoi grassi lo rende meno interessante come cibo dal punto di vista nutrizionale.
L’avocado non è un frutto qualunque: è più calorico, ha 160 calorie ogni 100 grammi, quasi il doppio di una banana, ma non ha quasi zuccheri, quanto un mix di fibre e soprattutto grassi monoinsaturi, come quelli dell’olio di oliva per intenderci. Ha anche un pool di amminoacidi e sali minerali, tra cui il potassio, che lo rende un frutto molto prezioso, adatto anche ai diabetici e perfetto per integrare le diete vegane dal punto di vista proteico.
Togliere i grassi buoni (non so come) è un po’ come togliere il grasso al cioccolato. Ne viene fuori qualcosa di meno appetibile, meno pastoso, appagante, con la conseguenza che il consumatore compra di più e consuma di più.
L’azienda infatti ha fatto sapere che questo avocado light è l’ideale per frullati, insalate, zuppe, senza guastarsi la linea. 
Ma non sarebbe meglio mangiarne meno, ma del frutto nella sua completezza, che di più, ma di un frutto depauperato di nutrienti?